Comeback Kid

È passato un decennio dall'ultima volta che abbiamo sentito parlare di Marnie Stern e, in sua assenza, il mondo della musica indie è stato invaso da un esercito di anti-Marnie, ovvero di cloni aziendali che producono un rock banale e privo dell'estro, della creatività e del virtuosismo che hanno reso l'approccio della Stern alla musica rock un suono così singolare alla fine degli anni 2000. Ma quando la chitarra della Stern irrompe come una pioggia di polvere di stelle in The Comeback Kid, il suo atteso seguito di The Chronicles of Marnia del 2013, è come se il tempo non fosse passato. Marnie Stern è tornata, e non un momento di troppo. In The Comeback Kid, la Stern si è data forza spingendosi continuamente al di fuori della sua zona di comfort, anche cercando di non appoggiarsi troppo alla tecnica del tapping che ha dato il via a migliaia di paragoni con Eddie Van Halen: "Credo di averla usata un po' come stampella", ammette. Per questo motivo, alcuni dei suoi brani preferiti di The Comeback Kid sono quelli che l'hanno messa più alla prova, come "Til It's Over", la canzone "alternative rock" più diretta che Stern abbia mai fatto ("Le canzoni più belle sono sempre più difficili da fare per me"), o la cover de "Il Girotondo Della Note" di Ennio Morricone, dove Stern spinge la sua voce ad altezze scomode per imitare gli arrangiamenti corali dell'originale.