Il concetto dionisiaco della vita
L’ultimo capitolo della storia dell’Occidente in quanto storia del nichilismo si chiama concetto dionisiaco della vita. L’espressione nomina quell’orizzonte, tanto terribile quanto controintuitivo, in cui il divenire - dedotto come totalità (Nietzsche) -, essendo appunto il Vero, non può esser declassato a mezzo, dovendo esser invece assunto come scopo. Altro è infatti dire sì al divenire per tentare di dominarlo, altro - tutt’altro! - è invece tentare di dominarlo per dirgli di sì -, e cioè non per contrastarne l’inesauribile potenza, ma per celebrarla e intensificarla. Che significa vivere conformemente a tale prospettiva? In prima istanza significa imbattersi - dal punto di vista della tradizione - nel territorio dell’Orrore. Di cui il saggio intende portare alla luce il volto, rintracciandolo in alcuni grandi pensatori - Dostoevskij, Leopardi, Heidegger, Sartre -, celebrandone infine la portata incontenibile in Nietzsche, il cui pensiero non è a fondamento del nazifascismo non già perché non vi abbia nulla a che fare, bensì perché - per quella radicalità che conduce a ciò che noi esplicitiamo come concetto dionisiaco della vita - èpeggio! (O l’Atroce che sogna di coagularsi in una forma, contraddice la propria essenza infinita).
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Anno edizione:2009
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