Secondo volume della trilogia imperniata su Marco Tullio Cicerone, Conspirata vede il famoso avvocato e politico romano, diventato finalmente console, impegnato in una strenua difesa della Repubblica di cui si vuole impadronire Catilina, esecutore delle mire di altri che potrebbero essere Crasso o Pompeo, ma che invece è un individuo dalle indubbie capacità militari, infido e senza scrupoli, che risponde al nome di Gaio Giulio Cesare. Cicerone è stanco di combattere e sempre più solo, isolato abilmente dai suoi nemici, non vede altra via che la fuga e il libro si chiude con lui che con pochi schiave e il fido Tirone a piedi si dirige verso il porto di Brindisi. Questo volume è decisamente più bello del primo e stupisce l’abilità di Harris capace di descrivere trame sottili, giravolte imperiose, riuscendo a rendere partecipe il lettore all’angoscia di certi personaggi, fra i quali un Marco Tullio Cicerone che in breve diventa l’ombra di se stesso e che non riesce più a subodorare i tranelli e a scegliere le azioni più mirate per difendersi. Da leggere, mi sembra ovvio.
