Steven Soderbergh dipana cose che potrebbero accadere e che di fatto abbiamo vissuto con il Covid-19. Però, il suo film è del 2011, il Covid-19 ha avuto il suo esordio alla fine del 2019 con il famoso paziente zero scoperto in Italia da una bravissima dottoressa. Un film che vale la pena di vedere e approfondire perché nel film, non solo viene spiegato come l'agente patogeno si diffonde ma come aggredisce polmoni e sistema nervoso. Una task force mondiale inizia a investigare sui decessi fino a risalire all'origine del virus nato da un incrocio tra pipistrello e maiale. Viene spiegato anche un meccanismo mentale che la gente mette in opera di continuo in modo del tutto inconsapevole: i fomiti, ossia gesti meccanici che ogni essere umano del pianeta fa con un cadenza di uno ogni 2 secondi: aggiustarsi i capelli con le mani, appoggiare la mano sulla fronte, sbadigliare con la mano davanti la bocca, stropicciarsi il naso, toccarsi gli abiti, stropicciarsi gli occhi, grattarsi la pelle, fare una carezza, dare un bacio, bere da un bicchiere toccato da chi? Potrei continuare... quando è scoppiato il Covid-19 ho imparato a non mettermi le mani in faccia se non le avevo lavate prima con abbondante saponata, diciamo che questo film lo conoscevo già e quindi quando il Covid-19 ha fatto la sua comparsa noi sapevamo cosa fare. Tante volte i film insegnano cose che nella vita diventano indispensabili e vitali. Un film che narra di come il mondo da un giorno all'altro si ritrovi al centro di una Pandemia globale che uccide in fretta e mette KO i sistemi sanitari di tutto il mondo. Il regista ha dichiarato di essersi ispirato ad epidemie come l'epidemia di SARS del 2002-2004 e la pandemia influenzale del 2009-2010. Ma è andato oltre preparando uno scenario credibile e verosimile in cui specchiarsi. Una corsa contro il tempo per cercare un vaccino, cercare immuni, persone che per qualche anomalia genetica risultino immuni al virus. Bellissimo nella sua crudeltà! ☣☣☣☣☣
