La lotta politica è possibile solo al fondo della disperazione? Il pensatore più imprevedibile al mondo; il suo libro più radicale e tragico
«Pochi pensatori illustrano le contraddizioni del capitalismo contemporaneo meglio di Slavoj Žižek... Uno dei più noti intellettuali al mondo» - The New York Review of Books
«Il vero coraggio non sta nell'immaginare un'alternativa, ma nell'assumere le conseguenze del fatto che non è chiaramente discernibile alcuna alternativa» «Žižek è come Socrate sotto steroidi... un'intelligenza che toglie il fiato» - Terry Eagleton
Questo il quadro generale: il capitalismo globale è giunto a un livello di sviluppo che fa disperare non solo per le condizioni in cui vive buona parte della popolazione mondiale, ma anche per il vero e proprio vicolo cieco in cui ha costretto l’umanità, Occidente incluso. Tuttavia, altrettanto senza speranza sembrano le strade di sinistra percorse da quei partiti, movimenti e regimi che tentano di contrapporsi al capitale. Ma davvero la disperazione è riducibile allo sconsolante abbandono di ogni speranza? E davvero serve la speranza per agire? Non è questa stessa disperazione un ottimo esercizio propulsivo per la lotta di classe? Nel suo libro di analisi politica forse più coraggioso e radicale, Slavoj Žižek tratta i grandi temi di questi ultimi anni con il consueto punto di vista diagonale e turbinoso, ma con un maggiore senso del tragico. Dal terrorismo fondamentalista alle tensioni geopolitiche sullo scacchiere mondiale, dai movimenti radicali di emancipazione in Grecia e in Spagna alle sfide poste dai rifugiati, fino all’incognita rappresentata dalla presidenza Trump e alla possibilità di una nuova guerra mondiale: le tensioni del nostro presente e le inquietudini del nostro futuro sono affrontate senza sconti: perché è al fondo della disperazione che si può trovare il coraggio della lotta.)
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