E’ sempre bello, quando si prende tra le mani un nuovo libro di Storia, leggere nelle prime pagine la parola “Archivio”; parola che suscita gioia ed entusiasmo nella stragrande maggioranza degli storici e degli addetti ai lavori. E’, infatti, dalle pieghe e dalle carte sedimentate presso l’Archivio genovese che il nostro amico e sempre valido Antonio Musarraè partito per dare alle stampe, per il Mulino, un’agile e utile lavoro sugli effetti della caduta di Acri; ovvero su quello che il nostro definisce, giustamente, il "crepuscolo della crociata". Ma, di preciso, cosa s'intende per “crociata"? Parliamo d'un movimento, d'una transumanza di persone (e di fedeli), armata alla bella e meglio, messasi in cammino dopo il celebre concilio di Clermont; ovvero d'un pellegrinaggio armato guidato da i più nobili possessori di sangue reale dell’Europa dell’epoca; o, più banalmente, della possibilità, meramente economica, di trovare nuove vie e rotte commerciali dalle quali trarre prodotti per il crescente mercato europeo? Tra i capitoli e i capoversi di questo libro emerge un'idea di crociata che va oltre tutto questo, oppure che sorge, più semplicemente, da un rimescolamento di tutte queste idee. L'autore racconta gli ultimi sospiri vitali di quella terra mediterranea, la Terrasanta, che tanto peso ha avuto nell'immaginario collettivo medievale (e non solo), suscitando preghiere e giubilei, rimescolando le carte dell’Europa intera. Il lettore potrà trovarvi le vicissitudini di tutte le forze in gioco: tra cui le città mercantili, con particolare attenzione ai rapporti tra la Superba e la Serenissima; ma anche il ruolo centrale, finalmente ben definito e tracciato, degli Ordini cavallereschi (con un’ampia pagina dedicata ai Templari). Lo studioso, o più semplicemente l’appassionato di storia, troverà ampi spunti di riflessione; si appassionerà alla storia di coloro che provarono con tutte le forze disponibili a riconquistare con le armi (ahimè, la forza diplomatica dello Stupor Mundi non andava più a genio) la culla della religione cristiana, senza però riuscirvi. Chi visse quei momenti mostrò spesso disperazione; ma non tutto fu perduto: come sappiamo, la schiuma della Storia è sempre in movimento, e se qualcuno chiuse la finestra del Mediterraneo, altri intrepidi crociati, di lì a poco, avrebbero aperto la porta che va al di là “di retro al Sol, del mondo sanza giente".
Il crepuscolo della crociata. L'Occidente e la perdita della Terrasanta
Ricca e opulenta capitale crociata, Acri cade nel 1291 segnando la fine della presenza latina in Terrasanta. L'Occidente accolse attonito la notizia, vedendo spegnersi la speranza di riconquistare Gerusalemme. Il libro ricostruisce le conseguenze della tragedia acritana e le principali reazioni dei contemporanei sino al volgere del nuovo secolo: la redazione di piani strategici per combattere i Mamelucchi, le accuse rivolte alle città marinare e agli Ordini militari, la circolazione di profezie relative agli Ultimi Tempi, la diffusione di false notizie (come quella della liberazione dei Luoghi Santi da parte dei Mongoli), la difesa di Cipro e del regno armeno di Cilicio, l'indizione del primo Giubileo della storia, l'affacciarsi del problema turco. La crociata pare giunta al crepuscolo. Ma la sua non sarà un'eclissi definitiva.
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Anno edizione:2018
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EMILIO BOZZANO 07 novembre 2019
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