Mi intrigava un libro scritto da un giornalista televisivo che apprezzo molto, ma sono rimasta delusa da questo giallo. Si capisce che Salvo Sottile, da professionista di successo, ci crede e si vede anche come scrittore e che non ha “buttato lì” una storia solo confidando nella notorietà acquisita in TV, ma il risultato non è pari all’impegno speso. Personalmente, non m’interessa leggere altro di Sottile, mentre continuerò a seguirlo nelle sue trasmissioni televisive.
Roma si sveglia con la notizia di un omicidio atroce. Marta Luci, studentessa universitaria, è stata trovata morta dentro un ex ospedale psichiatrico abbandonato. L'assassino le ha squarciato la gola, ha messo il corpo a testa in giù e lo ha svuotato di tutto il sangue. I capelli sono intrisi di una sorta di balsamo. Sul ventre e sul petto alcuni tagli disegnano una croce rovesciata. Delle indagini viene incaricato un commissario specializzato in omicidi rituali. Ma sulle tracce dell'assassino si mette anche un giornalista, Mauro Colesani, inviato del settimanale "Cruel", crime magazine di grande successo diretto da uno psichiatra famoso e carismatico. Mauro gira su un motorino scassato, ha modi poco ortodossi, ma anche un grande talento. E un motivo speciale per scoprire la verità. Con questo libro Salvo Sottile trasforma in un thriller la sua conoscenza del mondo della cronaca nera, maturata anni di esperienza giornalistica. Ed è una redazione, descritta con assoluto realismo, a diventare il campo gravitazionale del male. Nessuno è al riparo dal sospetto, tutti credono di avere la verità in tasca. Qualcuno ha anche la presunzione di riconoscere il male, di poterlo sconfiggere. Ma come accade nei casi reali non esiste mai un colpevole certo né una sola verità. Semmai ce ne sono tante, tutte valide, tutte spendibili e tutte solide agli occhi della logica. Solide fino a che non arriva una verità più forte, si posa sull'ultima e fa crollare tutte le altre, come in un domino.
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Teresa Polese 12 luglio 2018
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Kathy Ahlal 09 giugno 2018
Salvo Sottile non è solo un ottimo giornalista ma si conferma, con Cruel, un talentuoso scrittore di romanzi thriller. Avvincente fin dalle prime pagine, il romanzo si snoda capitolo dopo capitolo in una serie di intrecci che pur indagando le personalità dei personaggi non ne rilevano l’essenza se non nelle pagine conclusive. Grazie a questa sapiente introspezione psicologica lasciata a metà, il lettore vede aumentare la suspence pagina dopo pagina ed alla fine, come del resto accade in tutti i gialli di successo, scopre la responsabilità del delitto dove non aveva mai osato cercare. Applausi per l’autore che ha saputo portare all’interno del libro tanti aspetti legati alla sua vita e professione. Roma, Palermo e giornalismo sono tre parole che si sposano perfettamente con Salvo Sottile e che in Cruel rappresentano la tela di sfondo sulla quale Sottile ha dipinto di giallo il romanzo. Lo consiglio!
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