La danza immobile - Manuel Scorza - copertina
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Letteratura: Perù
La danza immobile
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Descrizione


La trama di questo romanzo, molto diverso dai romanzi del ciclo andino che diedero a Scorza una fama internazionale, è riassunta dal narratore che nelle prime pagine, ambientate in un ristorante parigino, la illustra ad altri personaggi: "Il romanzo è un contrappunto fra un guerrigliero e un ex guerrigliero. Sotto un altro punto di vista, un conflitto fra due uomini che devono scegliere fra l'Amore e la Rivoluzione. Al termine della loro vita entrambi credono che l'altro abbia scelto il meglio". L'impegno politico e la passione per una donna non si trovano l'uno di fronte all'altra, bensì si inseguono intrecciandosi, condizionandosi da una storia all'altra, dal mondo parigino a quello amazzonico, dal mondo immaginario a quello reale, e facendo sì che il lettore sia coinvolto dal dubbio che infine attanaglia i due personaggi: una rivoluzione può tradire, o essere tradita, come una donna. Rimasta l'ultima opera di Scorza dopo la sua improvvisa scomparsa nel 1993, "La danza immobile" è anche il testamento, letterario e politico, di uno degli scrittori latinoamericani più letti in tutto il mondo.

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Dettagli

Tascabile
224 p.
La danza inmovil
9788807809873

Valutazioni e recensioni

  • MARCO GITTO

    L’amore e la passione politica che si intrecciano. Due uomini, due destini, per alcuni versi identici per altri opposti e magari seguendo direzione opposte ci si trova nello stesso posto, o magari non ci è mai mossi, rimanendo immobili nonostante tutto. Scritto divinamente, il romanzo indaga le passioni profonde degli uomini ponendo quesiti vertiginosi sulle verità delle convinzioni di ognuno e sul senso di scelte di vite esistenziali che possono mutare e scavarci dentro. Perché ogni scelta ha in se un possibile rimpianto e può trasformare una certezza in dubbio. Trama e scrittura di bellezza rara.

  • GIOVANNA BIANCO

    Premetto che all'inizio mi sono quasi annoiata e anche un po' persa nel labirinto dei salti spazio temporali che mi spiazzavano senza preavviso.Ma poi è successo che,quasi senza accorgermene,mi sono innamorata spudoratamente e dolorosamente dei due protagonisti rivoluzionari.Ed ecco che mi son messa a correre dietro al romanzo,trascinata da un un fiume in piena,senza alcun desiderio di resa,verso la fine della storia,che già presagivo inevitabilmente tragica.E mentre mi districavo tra poetiche dichiarazioni d'amore ed esaltanti affermazioni rivoluzionarie,dai meandri della mia formazione scolastica e ideologica guidata fin dalla scuola elementari da insegnanti (ahimè!)di derivazione postsessantottina,dal cuore mi è salito un grido :Viva la revolucion! Lo so!Lo so!Lo so!Viviamo calpestando le ceneri delle grandi ideologie,che nel concreto e nell'applicazione storica si sono rivelate un dolorosissimo fallimento...Ma perdonatemi..come restare indifferenti a concetti quali"L'uomo nuovo capirà che l'amore e la felicità sono i fatti veramente sovversivi.Ma quest'uomo non è nato.Viviamo non nel presente ma nel passato.E fra il passato e il futuro c'è una fossa.Forse questa fossa potrà essere colmata solo dai nostri cadaveri.E' necessario che sia così,perché è necessario che sopra i nostri cadaveri passi l'umanità." Il senso positivo delle ideologie,il sogno di una giustizia comune ed equilibratrice,la grande voce del popolo oppresso che si alza contro le dittature,il coraggio del rivoluzionario militante che si offre totalmente alla causa....beh,tutte queste cose mi provocano ancora un irresistibile fremito nel cuore,e mi fanno soccombere all'irresistibile e,sospetto,intramontabile fascino della Rivoluzione!! Buona lettura a tutti!

  • ANDREA PUJATTI

    E' il primo - e sinora unico - romanzo di Scorza che ho letto, mi è piaciuto molto per la capacità di sviluppare le due storie parallele, tenendo avvinto il lettore in entrambe le vicende. Tuttavia (forse perché non ho letto altri suoi romanzi pur apprezzando molto gli scrittori latinoamericani), mi è sembrato una imitazione di G.G.Marquez (almeno nell'idea del soldato davanti al plotone di esecuzione, famoso incipit di "Cent'anni di solitudine"). Ad ogni modo, un libro da consigliare.

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Foto di Manuel Scorza

Manuel Scorza

(Hancavelica 1928 - Madrid 1983) poeta, narratore e saggista peruviano. Dopo aver sperimentato il giornalismo esordì come poeta con la raccolta Imprecazioni (Las imprecaciones, 1955), seguita da Addii (Los adioses, 1960) e da Disinganni del mago (Desengaños del mago, 1969, nt). Costretto a lasciare il Perú durante il regime di Odría, scelse come terre del suo esilio l’Europa e il Messico. Nei primi cinque romanzi - Rulli di tamburo per Rancas (Redobles por Rancas, 1970), Storia di Garabombo l’invisibile (Garabombo, el invisible, 1977), Cantare di Agapito Robles (Cantare de Agápito Robles, 1977) e La vampata (1980), che formano un ciclo sul mondo andino - verità e magia si fondono armoniosamente e offrono un’efficace ricostruzione della realtà peruviana, dominata dal conflitto tra il mondo...

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