L’amore e la passione politica che si intrecciano. Due uomini, due destini, per alcuni versi identici per altri opposti e magari seguendo direzione opposte ci si trova nello stesso posto, o magari non ci è mai mossi, rimanendo immobili nonostante tutto. Scritto divinamente, il romanzo indaga le passioni profonde degli uomini ponendo quesiti vertiginosi sulle verità delle convinzioni di ognuno e sul senso di scelte di vite esistenziali che possono mutare e scavarci dentro. Perché ogni scelta ha in se un possibile rimpianto e può trasformare una certezza in dubbio. Trama e scrittura di bellezza rara.
La trama di questo romanzo, molto diverso dai romanzi del ciclo andino che diedero a Scorza una fama internazionale, è riassunta dal narratore che nelle prime pagine, ambientate in un ristorante parigino, la illustra ad altri personaggi: "Il romanzo è un contrappunto fra un guerrigliero e un ex guerrigliero. Sotto un altro punto di vista, un conflitto fra due uomini che devono scegliere fra l'Amore e la Rivoluzione. Al termine della loro vita entrambi credono che l'altro abbia scelto il meglio". L'impegno politico e la passione per una donna non si trovano l'uno di fronte all'altra, bensì si inseguono intrecciandosi, condizionandosi da una storia all'altra, dal mondo parigino a quello amazzonico, dal mondo immaginario a quello reale, e facendo sì che il lettore sia coinvolto dal dubbio che infine attanaglia i due personaggi: una rivoluzione può tradire, o essere tradita, come una donna. Rimasta l'ultima opera di Scorza dopo la sua improvvisa scomparsa nel 1993, "La danza immobile" è anche il testamento, letterario e politico, di uno degli scrittori latinoamericani più letti in tutto il mondo.
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Edizione:10
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Anno edizione:2001
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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MARCO GITTO 21 novembre 2016
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GIOVANNA BIANCO 29 marzo 2012
Premetto che all'inizio mi sono quasi annoiata e anche un po' persa nel labirinto dei salti spazio temporali che mi spiazzavano senza preavviso.Ma poi è successo che,quasi senza accorgermene,mi sono innamorata spudoratamente e dolorosamente dei due protagonisti rivoluzionari.Ed ecco che mi son messa a correre dietro al romanzo,trascinata da un un fiume in piena,senza alcun desiderio di resa,verso la fine della storia,che già presagivo inevitabilmente tragica.E mentre mi districavo tra poetiche dichiarazioni d'amore ed esaltanti affermazioni rivoluzionarie,dai meandri della mia formazione scolastica e ideologica guidata fin dalla scuola elementari da insegnanti (ahimè!)di derivazione postsessantottina,dal cuore mi è salito un grido :Viva la revolucion! Lo so!Lo so!Lo so!Viviamo calpestando le ceneri delle grandi ideologie,che nel concreto e nell'applicazione storica si sono rivelate un dolorosissimo fallimento...Ma perdonatemi..come restare indifferenti a concetti quali"L'uomo nuovo capirà che l'amore e la felicità sono i fatti veramente sovversivi.Ma quest'uomo non è nato.Viviamo non nel presente ma nel passato.E fra il passato e il futuro c'è una fossa.Forse questa fossa potrà essere colmata solo dai nostri cadaveri.E' necessario che sia così,perché è necessario che sopra i nostri cadaveri passi l'umanità." Il senso positivo delle ideologie,il sogno di una giustizia comune ed equilibratrice,la grande voce del popolo oppresso che si alza contro le dittature,il coraggio del rivoluzionario militante che si offre totalmente alla causa....beh,tutte queste cose mi provocano ancora un irresistibile fremito nel cuore,e mi fanno soccombere all'irresistibile e,sospetto,intramontabile fascino della Rivoluzione!! Buona lettura a tutti!
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ANDREA PUJATTI 25 ottobre 2010
E' il primo - e sinora unico - romanzo di Scorza che ho letto, mi è piaciuto molto per la capacità di sviluppare le due storie parallele, tenendo avvinto il lettore in entrambe le vicende. Tuttavia (forse perché non ho letto altri suoi romanzi pur apprezzando molto gli scrittori latinoamericani), mi è sembrato una imitazione di G.G.Marquez (almeno nell'idea del soldato davanti al plotone di esecuzione, famoso incipit di "Cent'anni di solitudine"). Ad ogni modo, un libro da consigliare.
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