Maddox è un guerriero immortale che dal tempo degli antichi dei greci è posseduto dal demone della Violenza. Come lui ci sono altri compagni condannati a contenere nel loro corpo demoni come Malattia e Morte, sfuggiti con la rottura del vaso di Pandora_ disgrazia di cui gli stessi guerrieri sono responsabili. Ashlyn è una studiosa del paranormale con la capacità di ascoltare tutte le conversazioni che si sono svolte nel tempo nel luogo in cui si trovi e questo dono le sta rendendo la vita un vero inferno. Quando a Budapest Ashlyn sente parlare della fortezza in cui si nascondono misteriosi angeli/demoni pensa di poter avere il loro aiuto. La trama è ricca di spunti ed ha un buon ritmo. Anche se qualche dubbio di troppo, pur nell’ambito fantasy, c’è: ad esempio, se Malattia è confinato nel corpo di un guerriero che non esce mai dal rifugio di Budapest, com’è che nel mondo la gente si ammala? Con queste premesse che la storia d’amore tra Maddox e Ashlyn sia ridicola me lo aspettavo…lei vergine (un’altra?!? Ma quante ce ne sono?), lui che riesce a essere gentile solo con lei, anzi c’è il demone della Violenza che lo abita (capito cos’è? Violenza!) che praticamente fa le fusa per la donna! Tradotto in parole povere: scene di sesso carine, senza elementi sadici nonostante lui sia posseduto da Violenza (almeno su questo si può tirare un sospiro di sollievo). Quello che mi ha delusa è la scelta di usare una soluzione narrativa scontata, con l’intervento del provvidenziale deus ex machina, senza contare la morale dell’amore trionfatore a cui c’è un limite di decenza. Più che per il libro in sé e pur avendone le tasche piene di maschi con moralità ambigua e possessivi come Maddox, la valutazione è positiva per l’idea e gli sviluppi possibili in un mondo di demoni, cacciatori e dei, di cui abbiamo già vasta scelta, e a cui vorrei dare una possibilità. Alla prossima signora Showalter!
