In centocinquanta pagine di versi circa - e altrettanti in lingua madre: la poesia non si dovrebbe mai leggere senza avere affianco lo specchio della sua origine - ne ho catturati di belli e anche di preziosi, però è stato come cianfrusare in uno scatolone pieno di tutto-un-po': quel che di bello che ci trovi dentro sembra ci sia finito per sbaglio o comunque per caso. No, Montalbán non è poeta da farci una antologia - e con questo voglio sollevarmi dal dubbio che sia proprio di lui che non ce ne si possa fare un poeta.
Il desiderio e la rosa. Testo spagnolo a fronte
Tra memoria intima e memoria storica, le poesie di Montalbàn ruotano intorno a due figure dominanti: Barcellona e la madre. La rosa e la Rosa. La città degli affetti e la prima donna amata sono infatti in tutta la sua poetica due figure estremamente simbiotiche e correlate tra loro. Due forze capaci di scuotere la condizione umana, la libertà dell'immaginazione, l'amore e l'erotismo, intorno al presente e al futuro. Un'opera in cui l'autore si interroga sul mondo e sul suo destino.
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Anno edizione:2007
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