Molto bello l'intrecciarsi dei personaggi nei vari racconti che compongono quest'opera.
Di notte sotto il ponte di pietra
Praga, fine del 16° secolo. Sulla città regna Rodolfo II, imperatore del Sacro Romano Impero, personalità misteriosa. Vive arroccato nel Castello, circondato da alchimisti, astrologi, pittori, servitori fedeli e imbroglioni di ogni risma. Ama Esther, moglie dell’ebreo Mordechai Meisl, l’uomo che gli presta il denaro per la sfarzosa ed eccentrica vita di corte; ma è un amore che esiste solo nei sogni, perché così ha voluto Rabbi Löw, autore di sortilegi, cabbalista, creatore del Golem. Dentro questa Praga magica Perutz intreccia le sue fantastiche invenzioni narrative intorno a un perno che è l’emblematico, inestricabile intreccio dei destini dei due rivali, Rodolfo e Mordechai, il Cristiano e l’Ebreo, entrambi grandi, entrambi perdenti.
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Anno edizione:2017
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LakesMeadow 13 marzo 2022
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Nella prima metà del novecento, Praga ha avuto in Franz Kafka e Gustav Meyrink i suoi cantori più significativi nel crearne il mito di città magica. A questi va aggiunto, per lo meno, Leo Perutz con il suo atipico romanzo, Di notte sotto il ponte di pietra. Perutz, ebreo tedesco praghese trasferitosi presto a Vienna, è forse il maggiore esponente del romanzo storico-fantastico, genere particolarmente fortunato nell'epoca tra i due grandi conflitti bellici. Un amante di atmosfere decadenti e oniriche, tipicamente fin de siecle, influenzato dalla sua persistente memoria ebraica. Di notte sotto il ponte di pietra è un romanzo atipico perché strutturato in realtà come una raccolta di racconti, autonomi ma al tempo stesso collegati. Ambientato nella Praga magica per eccellenza, quella Rodolfina a cavallo tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo (magistralmente descritta da Angelo Maria Ripellino in Praga magica), mescola con abilità storia e leggende, giocando sulle dicotomie cristiani/ebrei e ghetto/corte, sotto il segno di un comune destino, quello che riconduce tutto e tutti alla polvere. Figure ricorrenti delle vicende narrate sono l'Imperatore Rodolfo II - che dilapida il denaro del regno per acquistare opere d'arte e inseguire la chimera della Grande Opera, circondandosi di artisti e scienziati, di astrologi e alchimisti - e l'usuraio ebreo Mordechai Meisl che accumula una fortuna favolosa, entrambi innamorati della bella Esther e legati da un misterioso patto commerciale. Intorno a loro si muovono personaggi storici - dal deus ex machina Rabbi Loew, demiurgo del Golem, a Keplero e al nobile Wallenstein cui il grande astronomo stese un famoso oroscopo - e maschere del popolo di pazzi furfanti e miserabili, sullo sfondo dello scomparso ghetto ebraico. Storie di magia e divinazione, di amori platonici e passioni fulminee, di duelli e di spiriti, che compongono un intreccio pittoresco e divertente, un mosaico praghese dal fascino singolare.
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