Diario di un sognatore
Gli indiani Anishnabek (anche detti Ojibway o Chippewa) hanno un’antica leggenda a proposito dell’“acchiappasogni” o dreamcatcher. Si racconta che una nonna, di nome Nokomis, fermò il proprio nipote nell’atto di uccidere un ragno e in cambio il ragno regalò alla donna una ragnatela magica, dicendole che andava appesa sopra il letto: attraverso il suo foro centrale sarebbero passati i sogni belli, mentre quelli brutti sarebbero stati trattenuti dai fili della ragnatela e si sarebbero dissolti all’alba, al contrario di quelli buoni che ci avrebbero visitato ancora. “Diario di un sognatore” è fatto di trentaquattro visioni, sogni a occhi chiusi e a occhi aperti. Le visioni, che sono nitide quanto – se non più – la realtà, sono in grado di condurci in mondi o dimensioni capaci di creare e sviluppare le nostre più ardite speranze o illusioni. Indicano la “Via”. E questo perché sognare è arte e arte è sognare.
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Anno edizione:2025
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