Diario di un uomo superfluo - Ivan Turgenev - copertina
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Letteratura: Russia
Diario di un uomo superfluo
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Descrizione


Appena trentenne, Čulkaturin avverte che la sua fine è vicina e decide di ripercorrere in un diario la sua vita: l’infanzia infelice, i genitori, l’amore non ricambiato per la graziosa Liza. Soprattutto, sente nella propria superfluità la vera cifra della sua esistenza… Piccolo gioiello narrativo, con il Diario di un uomo superfluo (1850) Turgenev ci offre un’originale, personalissima variazione su un tipo di personaggio che tanta fortuna avrà nella letteratura russa dell’Ottocento – basti pensare, per fare un solo esempio, all’Oblomov di Gončarov (1859) – e che diventerà, con gli aggiornamenti del caso, uno dei tipi più esemplari della letteratura novecentesca, come, da noi, nelle opere di Svevo e Pirandello.

Dettagli

19 gennaio 2024
120 p., Brossura
Dnevnik lišnego čeloveka
9788836820221

Valutazioni e recensioni

  • Antonio
    Uomini superflui,

    Werther soffre per un amore impossibile; Jacopo Ortis anche e alla sua infelicità sentimentale aggiunge anche la rabbia politica verso la tirannia. Entrambi si suicidano, ma per un ideale che non riescono a raggiungere. Sono però, a mio avviso, gli scrittori russi che per primi creano la figura dell'uomo superfluo, consapevole della sua incapacità esistenziale di agire e di stare al mondo senza per questo cercare alibi. E quello inventato da Turgenev è probabilmente il capostipite di una serie di figure che diventeranno famigliari anche in epoche successivi (penso a Franz Tunda, il protagonista del racconto di J. Roth "Fuga senza fine",)

  • Enrico
    Breve ma intenso

    Molto intenso nonostante sia molto breve. Perfetto per chi ama una lettura coinvolgente con colpi di scena

Conosci l'autore

Foto di Ivan Turgenev

Ivan Turgenev

1818, Orël

È stato uno scrittore e drammaturgo russo. Fu amico di Flaubert, Zola e Auerbach; il suo romanzo Padri e figli è considerato uno dei capolavori della narrativa del XIX secolo per l'analisi della struttura familiare russa della sua epoca e dei rapporti interpersonali al suo interno. Compì gli studi filosofici a San Pietroburgo, dove entrò in contatto con il mondo letterario allora dominato da Puškin e Gogol’. Nel 1838 si recò a Berlino, attratto dai circoli hegeliani. Dal 1845 si dedicò completamente all’attività letteraria. Fu lo scrittore russo più conosciuto e apprezzato in Europa occidentale nella seconda metà dell’Ottocento. Tra le sue opere: Andrej Kolosov (1844), Pane altrui (1848), Le memorie...

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