Il dio della solitudine. Testo inglese a fronte - Philip Schultz - copertina
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Il dio della solitudine. Testo inglese a fronte
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Descrizione


Le mie poesie saccheggiano quasi tutto, timori, progetti, congetture e stupori, cercano prove di infedeltà, frammenti di ispirazione. Indifferenti alla sofferenza che descrivono, odiano tutto quello che amo, credono solo nella loro insularità

È spesso una data, un’ora del giorno, una stagione, a dare l’avvio alle poesie di Philip Schultz, o un oggetto, una strada, una persona. Elementi di per sé insignificanti, fortuiti, ma che accendono la memoria, annullano le distanze, squarciano i veli di rimozione in un abbraccio liberatorio con il tempo. Gran parte della lirica di Schultz sembra scaturire dal bisogno di assecondare i ricordi che lo incalzano e lo assediano scagliandolo in un passato non riconciliato. Dettagli visivi, sensazioni tattili e il dolore ancora lacerante di affetti perduti si compongono alla fine in un insieme dove il passato è ancora vivo, e la lingua è sempre in tumulto e fortemente emotiva. Figlio di emigrati provenienti dai margini dell’impero russo agli inizi del XX secolo, Schultz ripercorre nelle sue poesie momenti e passaggi nodali della sua esperienza biografica: l’infanzia emarginata a Rochester (NY), la precarietà esistenziale degli anni giovanili nel corso della guerra del Vietnam, il senso di stupore e quasi di colpa per il successo inaspettato, giunto in età matura, insieme agli affetti familiari: «Non mi aspettavo di avere una famiglia;/ non mi aspettavo la felicità», confessa in una poesia. Il presente resta comunque «inabitabile» e il futuro «inequivocabile/ nel suo desiderio di sfuggirmi». La felicità appartiene forse ai figli che corrono insieme ai cani lungo l’oceano, «un posto magico», «un regno/ dove andiamo per sentirci umani,/ e essere grati»

Dettagli

23 agosto 2018
222 p., Brossura
9788868438128

Conosci l'autore

Foto di Philip Schultz

Philip Schultz

1945, Rochester

Philip Schulz è nato a Rochester nel 1945. Scrittore e poeta, ha insegnato per anni alla New York University e ha fondato nel 1987 la scuola di scrittura Writers Studio che tuttora dirige. Autore di otto raccolte poetiche e del memoir La mia dislessia (Donzelli, 2015), ha vinto nel 2008 il premio Pulitzer per la poesia con la raccolta Failure, da cui è tratto Erranti senza ali (Donzelli, 2016). Vive a East Hampton con la moglie scultrice, Monica Banks, i figli Eli e Augie, e un cane, Penelope.

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