Divagazioni e garbuglio - Carlo Emilio Gadda - copertina
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Letteratura: Italia
Divagazioni e garbuglio
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Descrizione


«Un volume molto ben curato in ogni dettaglio»Robinson

Grande saggista Gadda lo è sempre stato: sin dal 1927, quando è apparsa su «Solaria» l'"Apologia manzoniana", magnifica lettura dei Promessi sposi (e del «barocco lombardo», alla luce di Caravaggio) che rivela - come è stato scritto - una «profonda connivenza sotto la scorza delle apparenti antinomie». E a quotidiani e riviste Gadda ha poi continuato a collaborare, per soddisfare una passione vorace che si rivolgeva ai vient de paraître (Paul Morand, Gianna Manzini, una nuova traduzione commentata del Faust, Bacchelli, Montale, Palazzeschi, Giorgio Pasquali) non meno che ai maestri venerati (Porta e Belli, oltre a Manzoni), alla questione della lingua, alla pittura e al teatro (De Chirico, De Pisis, Crivelli, ?echov, la "Mandragola" di Machiavelli), alla scienza e alle tecniche. Il problema è che i suoi saggi brevi (o entretiens, come li definiva), frutto com'erano di un'accanita documentazione, di una tormentosa elaborazione, di un'ossessiva ricerca linguistica, non potevano che divergere «dalle linee più accreditate». E gettare nel panico, con la loro esorbitante lunghezza e il loro fulgore 'barocco', i direttori dei quotidiani, restii a pubblicare pezzi destinati a chi non volesse ritrovarsi scodellate «le tre sole ideuzze che ha in testa, in una lingua da famiglia Brambilla a tàvola». «Gadda ha la mano pesande, la mano pesande» pare dicesse Croce. E a Gadda, esulcerato e oppresso dalle strettezze, non restava che prendersela con Buzzati, star del «magno "Corriere"»: «Kafka + Landolfi irrancidito ... e noioso, e inconcludente, e bischero». Quella «mano pesande» era in realtà avversione profonda per le «edificanti frottolazioni» con cui si maschera la verità, per la «lindura faraonizzata» di una 'monolingua' vereconda e benpensante - ricerca dello «stile necessario», obbedienza alle sollecitazioni di una «gnosi propria».

Dettagli

5 settembre 2019
553 p., Brossura
9788845934032

Conosci l'autore

Foto di Carlo Emilio Gadda

Carlo Emilio Gadda

1893, Milano

Carlo Emilio Gadda è stato uno scrittore italiano. Fece tutti i suoi studi a Milano, fino a quelli di ingegneria. Combattente nella prima guerra mondiale, fu fatto prigioniero e trasse da queste esperienze un Giornale di guerra e di prigionia, pubblicato più tardi (1955). Negli anni Venti svolse la professione di ingegnere, in Italia e all’estero, collaborando nel frattempo alla rivista fiorentina «Solaria», nelle cui edizioni pubblicò gran parte delle sue prime opere narrative: La Madonna dei filosofi (1931) e Il castello di Udine (1934). Da Milano, dov’era tornato a stabilirsi, si trasferì nel 1940 a Firenze, e qui risiedette quasi ininterrottamente fino al 1950. Visse da allora a Roma, dove lavorò per il terzo programma radiofonico...

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