Non mi voglio esprimere sul libro, perché è ovviamente per specialisti e comunque da utenza che non ha bisogno di recensioni per capire se prenderlo o meno. Forse è più utile capire se l'edizione valga la pena, e la mia risposta è un netto sì. Non conosco quella Valla, ma ciò che posso dire di questa è che è intanto uno dei volumi meglio curati della collana, e sicuramente di quelli che ho io. Intoduzione di oltre cento pagine, saggi integrativi, e le note sono veramente utili: sono anche di spiegazione, e non soltanto quelle inutili in cui ti dicono qualche riferimento esterno, ma te lo citano anche. Per fare un esempio banale, se in altre edizioni ti scrivono che la citazione biblica è (Gn ,1,1), lui te la riporta al seguito. Se cita altri autori latini, riporta il testo in latino e lui stesso lo traduce. Se ci sono passi ardui li spiega. E tutto ciò è spesso assente dalla tanto osannata collana, per me in quanto a curatela non è niente di straordinario, anzi. E' ottima pepr i volumi che propone, quello sì, ma alle volte è curata obbrobriosamente, a partire dal volume delle opere di Platone, dove per l'appunto le note sono totalmente inutili. Lì sta solo a te capire il testo. Questo volume invece è proprio l'ideale che dovrebbe raggiungere ogni tomo - pur con tutte le imperfezioni e le sviste, sia chiaro. Non dico che è impeccabile nel risultato, quanto nell'intento. Non dubito che il sign.Gorlani non si sia risparmiato fatiche nel portare a termine il suo lavoro. Complimenti ancora.
Divisione della natura. Testo latino a fronte
Il "De divisione naturae" costituisce una grande epopea metafisica intorno al concetto di natura considerato come la totalità delle realtà esistenti e non esistenti. L'articolazione dell'opera in cinque libri ripercorre la suddivisione della natura nelle sue quattro principali divisioni: la natura creante e non creata, cioè Dio inteso come causa del tutto, la natura creante e creata, cioè il Verbo di Dio all'interno del quale si individuano i principi generali della creazione, la natura non creante e creata, costituita dalla processione della seconda natura all'interno del mondo creato, e infine la natura non creante e non creata cioè Dio considerato come fine ultimo cui tendono tutti gli esseri creati. Accanto a questa struttura, che ricalca le teorizzazioni dei filosofi neoplatonici, si trova un vasto commentario ai primi sei giorni della creazione secondo il racconto della Genesi, all'interno della quale l'uomo costituisce il centro di maggiore interesse in quanto, grazie alla sua funzione mediatrice, costituisce contemporaneamente la ragione della processione dalle cause negli effetti e il punto di partenza grazie al quale la molteplicità del mondo materiale potrà ricongiungersi con il suo principio originario, cioè Dio.
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Anno edizione:2013
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LORENZO VIRDIS 24 gennaio 2018
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