San Francisco. Una città meravigliosa, carica di fascino e di ambivalenze. Da un lato così cosmopolita e moderna, dall’altro genuina, con costruzioni che sembrano arrivare da un tempo che fu. Il suo ponte rosso, il suo simbolo per eccellenza… un colore che spicca nel blu del mare ma che viene spesso completamente coperto dalla nebbia. Anche il luogo che l’autore ha scelto per questo thriller contribuisce a creare l’atmosfera perfetta per immergersi nel lato oscuro dell’animo umano, lasciandoci senza fiato. Troviamo ambivalenza anche nella protagonista del romanzo, la Dottoressa Stein. Se è una persona incredibilmente professionale durante il suo lavoro, quasi fredda e distaccata, lo stesso non si può dire della sua vita privata. Nessuno immagina il tumulto che si agita dentro di lei, e lei stessa fatica a comprenderlo come avremo modo di scoprire leggendo. Anche l’opinione pubblica è combattuta poiché per alcuni la Dottoressa Stein sa fare magie con le paure delle persone. Le aiuta a risolverle. Ma per altri non fa altro che pasticciare con la mente e non la vede di buon occhio. Ci sono alcuni momenti in cui mi sono ritrovata a riflettere su quanta verità si possa nascondere dietro le parole. Quanto è vero che i nostri ricordi potrebbero non essere esattamente come li ricordiamo noi, ma che potrebbero essere stati influenzati da mille fattori, anche da noi stessi, dalla nostra personale percezione degli eventi. Il ritmo è serrato e molto avvincente, è uno di quei thriller che vi terranno incollati alle pagine. I colpi di scena sono frequenti e totalmente spiazzanti. L’autore è talmente bravo che sentiremo la paura nel profondo, come se ci fossimo catapultati nella storia, come se la stessimo vivendo a fianco ai protagonisti. Le descrizioni sono così accurate che avremo la sensazione di riuscire ad assaporare i sentimenti che provano i protagonisti. L’ansia e l’angoscia saranno palpabili. E non è questo che deve trasmettere un buon thriller?
