Recensioni La donna e' mobile

La donna e' mobile di Claudio Gavioli
"Paolo fece la scena tre volte, una meglio dell’altra, lasciando andare la voce trasportato dalla passione. Finalmente comprese perché sarebbe stato un grande Rigoletto e perché fino a quel momento la sua carriera non era mai decollata". Un matrimonio in crisi e la più grande occasione della vita. Su queste due direttrici si inseguono inquieti i destini di Paolo e Francesca, baritono cinquantaseienne e fallito lui, giovane soprano di belle speranze lei: uniti dall’amore per la musica e da un sentimento che si è fatto ogni giorno più tiepido, fino a congelarsi del tutto. O no? Se il paradiso può attendere, anche marito e moglie dovranno rimandare la risoluzione dei loro problemi di cuore. C’è un’opera da mettere in scena, e non una qualsiasi: Il Rigoletto di Verdi, con due ruoli da protagonisti. È il treno giusto, il più importante, l’ultimo. Ma vita e arte difficilmente possono rimanere lontane. Così, mano a mano che si calano nelle atmosfere e nelle vicende dell’opera, i sentimenti dei protagonisti arrivano a fondersi e confondersi con le grandi, intramontabili figure umane del dramma verdiano. Gavioli si cimenta con documentata devozione e sottile ironia nella rappresentazione del variegato universo della lirica, intrecciando due storie parallele che si rincorrono su e giù dal palcoscenico, fino a quando, dopo un’attesa sapiente, il sipario potrà sollevarsi sul colpo di scena finale. )
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