Ho ricevuto in dono questo libro dall'autore lunedì 21 agosto. Gesto apprezzatissimo, ho iniziato la sera stessa a leggerlo, e mi stava piacendo parecchio. Purtroppo, un lutto familiare mi ha imposto di abbandonare momentaneamente il testo. Avevo già iniziato a scrivere una recensione in attesa di completare la lettura e quindi essere più esaustiva; volevo spendere qualche parola per ogni capitolo, fare una cosa fatta bene (mi sembrava il minimo, ovvio). Un libro di saggistica, inoltre, merita una maggiore attenzione, e per questo richiede più tempo di uno di narrativa. Da come era iniziato, avrei speso buone parole non solo per la gentilezza, ma anche per il saggio stesso. In data domenica 03 settembre, meno di due settimane dopo, però, ho ricevuto una visita dall'autore che si è lamentato perché non avevo ancora lasciato una recensione: "devi avere lo slancio, e non aspettare", "tempo scaduto", "ormai non voglio saperne niente", "lasciamo perdere", ecc. Parole e modi molto sgarbati, tutto l'opposto della prima volta e della bella impressione che mi aveva fatto. Nemmeno di fronte alla giustificazione (che poi, anche se non fosse stato un lutto ma soltanto mancanza di tempo, ne avrei avuto comunque tutto il diritto) è riuscito a cambiare atteggiamento. Avevo pensato, oltre allo scrivere la recensione, di comprare altre sue opere per ricambiare la sua gentilezza, per supportare autori che non fossero i soliti grandi nomi, ma a questo punto non ne credo ne valga più la pena. Ricambierò dando la sufficienza nel complesso; per il resto, l'arroganza non merita pubblicità. Mi dispiace proprio, mi era stata fatta tutt'altra impressione, e con i dovuti tempi avrei ricambiato con sincera gentilezza. Ero partita con lietezza e ammirazione, ma sono rimasta delusa e amareggiata. Che peccato. PS: ho avuto modo di notare che le recensioni vengono pubblicate a volte anche a distanza di una settimana dopo essere state scritte, quindi io avrei potuto aver già speso belle parole senza che si potesse sapere. Per fortuna non l'avevo fatto. Di nuovo, che peccato.
Donne di Shakespeare. Personaggi e attrici, alla ricerca di un femminile contemporaneo
Caterina, Giulietta, Rosalinda, Viola, Ofelia, Cordelia, Desdemona, Lady Macbeth, Cleopatra, Miranda. I principali personaggi femminili di Shakespeare nell'esperienza delle migliori attrici che li hanno interpretati negli ultimi decenni. La voce delle attrici ci reca l'universo creato dal Poeta: amore e potere, ferocia e innocenza, tenerezza e rancore, stupore e sgomento, erotismo e candore, passione e rimpianto... L'ambivalenza della Vita e della Morte. L'Umano. E il Teatro, il loro modo di intenderlo e praticarlo con Maestri, registi e compagni di scena: Giorgio Strehler, Luca Ronconi, Massimo Castri, Gabriele Lavia, Umberto Orsini, Toni Servillo, Mario Mattone, Antonio Latella, Ferdinando Bruni, Marco Camiti, Corrado D'Elia, Luigi Lo Cascio, Gianfranco Fiore, Andrea De Rosa, Mattia Fabris, Francesco Leschiera. A seguire ogni intervista, una riflessione sugli aspetti del femminile evocati da ciascun personaggio, con il pensiero di psicologi, sociologi, filosofi, scrittori, poeti, per offrire chiavi di lettura di una realtà complessa e in continuo mutamento.
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Anno edizione:2016
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Lorena Zenti 05 ottobre 2017
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