In questo secondo episodio delle avventure del palermitano Lorenzo La Marca, a farla da padrone è, al pari del precedente "I delitti di via Medina-Sidonia", lo stile trascinante della narrazione in prima persona. Difficile non farsi prendere dalle innumerevoli divagazioni a tema musicale, culinario e chi più ne ha più ne metta con cui La Marca punteggia i propri pensieri. Proprio in virtù di questo, è facile immaginare che ad apprezzare questo libro saranno i lettori che verranno catturati dallo stile vertiginoso dell'autore, mentre chi (legittimamente) predilige uno stile più diretto e meno incline alla divagazione potrebbe rimanerne poco impressionato. Questione di gusti! Inutile aggiungere che personalmente l'ho adorato.
A Palermo, su un marciapiede viscido di pioggia, un morto con il cuore trapassato da un colpo di pistola. Dopo l'esordio ne "I delitti di via Medina-Sidonia", un altro caso costringe all'indagine Lorenzo La Marca, biologo per vocazione e detective per necessità (o forse è il contrario?). La Marca si concede tempo. Tempo per dare un'occhiata da vicino, tempo per un aperitivo su una terrazza a un passo dal centro, contemplando distese di tetti e cupole e, in fondo, la linea ferma del mare. La sua inveterata affezione al corto circuito logico, la capacità di comporre le contraddizioni in una superiore unità, gli fornirà la chiave per decifrare una vicenda equivoca e paradossale. Fino all'incredibile soluzione.
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Edizione:6
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Anno edizione:1998
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SIMONE D'ANASTASIO 18 maggio 2016
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MARA VINCENZA SCROCCA 25 agosto 2010
E' il secondo episodio che vede come protagonista il simpatico Lorenzo La Marca, a cui piacciono libri, musica e pietanze sicule ma non solo, e a cui piace Palermo. Su questi temi si dilunga e divaga spesso mettendoci a parte delle sue sensazioni e preferenze, infatti ha suscitato in me la curiosità di leggere "Il caso Paradine" (Hitchcock realizzò magistralmente il film omonimo). Il ritmo è lento, tanto quanto ci mette il protagonista a risolvere o a decifrare, a volte casualmente, le incongruenze o le dissonanze del caso di omicidio. Sicuramente non è un romanzo adatto a chi ama il giallo secondo canoni rigorosi, Piazzese gioca con le parole e con le situazioni con ironia e con leggerezza.
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GIUSEPPE DE BIASI 30 aprile 2009
palermo è lo sfondo dove Piazzese ambienta il suo giallo. una palermo moderna, caotica e vitale, una città di cui si possono cogliere suoni, colori, odori. in essa si muove con disinvoltura lorenzo la marca, biologo di professione e investigatore accidentale.
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