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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
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«Anche più dell'affinità delle loro anime, li univa l'abisso che li divideva dal resto del mondo.»
Quando, nel 1957, l'intuizione e il coraggio della casa editrice Feltrinelli portarono alla pubblicazione de Il dottor Živago, Borìs Pasternàk era consapevole delle conseguenze che ciò avrebbe avuto sulla sua vita e su quella dei suoi cari: da un lato la realizzazione di un progetto artistico che l'avrebbe condotto al Nobel e alla fama mondiale, dall'altra l'espulsione dall'Unione degli Scrittori, una violenta campagna denigratoria e la morte civile nel suo paese. A oltre sessant'anni di distanza il romanzo resta una straordinaria riflessione sul destino di una generazione passata attraverso due rivoluzioni e approdata a una faticosa sopravvivenza sotto il regime sovietico. Unanime, la critica di tutto il mondo ha subito riconosciuto che Il dottor Živago si inserisce, per dirla con le parole di Eugenio Montale, «per l'ampiezza del quadro e per la primordialità delle passioni nella tradizione tolstoiana»; e tuttavia, come scrisse Edmund Wilson, esso «non è affatto un romanzo d'antico stampo ... è un romanzo poetico moderno, il cui autore ha letto Joyce, Proust, e Kafka e ... s'è allontanato dai suoi predecessori per inventare, in questo campo, un genere suo proprio».
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Un libro da leggere almeno una volta nella vita, ne ho sempre sentito parlare e per questo ho deciso di leggerlo, perché molto incuriosita. Nelle prime pagine mi sentivo persa sembravano storie senza un filo logico tra loro, ma arrivata alla metà del libro tutto ha iniziato ad avere un senso, a tutte le mie domande trovavo una risposta e anche di più. Un capolavoro che descrive le storie nella sua tragicità in un periodo per niente felice per la Russia, facendo però vivere in momenti così drammatici anche i sentimenti e le emozioni più belle della vita. Consigliatissimo!
E' una storia che si dipana in tanti fili, apparentemente scollegati tra di loro, che, nel corso del racconto, finiscono per riannodarsi ad uno ad uno nel malinconico finale, sullo fondo del vissuto di una tragedia epocale, dove tutto, anche la storia d'amore tra i protagonisti e l'intensità dei sentimenti, appare assumere un gusto dolce amaro, appena lenito dalla bellissima, malinconica poetica dell'autore che pervade l’intero romanzo.
L’ultimo grande tributo al romanzo storico russo dell’800 con un linguaggio moderno. Un reportage dell’odissea di un popolo sullo sfondo della rivoluzione bolscevica e della successiva guerra civile. Un reportage su di un popolo, quello russo, che non ha mai conosciuto la democrazia. Lo sconcerto e lo smarrimento di chi, nel 1917, vide il proprio Paese, il potente Impero Russo, andare in frantumi e trasformarsi in un enorme e altrettanto potente caos. In questo libro si narra della solitudine dell’uomo in una fase di terribili sconvolgimenti. Privato della routine di una vita tranquilla e gettato involontariamente nella violenza. L’orizzonte nei mesi e negli anni successivi la Rivoluzione, semplicemente, non esiste più. Non vi è alcun futuro, non vi è alcuna certezza, tutti i personaggi sembrano travolti da un’isteria comune in cui l’importante è andare e fare, fare qualunque cosa pur di ricordarsi di essere vivi, ma senza nessun vero scopo se non la mera sopravvivenza. Dove il calmo diventa un sanguinario. Le prospettive di crescita vengono interrotte dallo scoppio iroso della rivoluzione e successivamente, una guerra civile dove non c’è dignità, dove la volontà del soviet non consente il dissenso. Ti sfrutta e se poi il tuo modo di agire, di pensare va in contrasto col nuovo dominio, ti arresta, ti tortura, ti fa sparire. Rompe forzatamente i tuoi vincoli con la famiglia e con la terra. Pasternak riporta soltanto la verità di chi vi si è trovato in mezzo, uno strumento per testimoniare cosa veramente fu la Rivoluzione d’Ottobre. Lontano dalla poesia di chi l’ha sostenuta e altrettanto lontano dalla demonizzazione di chi l’ha invece osteggiata. Pasternak descrive le brutture di quegli anni e il paesaggio di quella Russia senza nascondere né edulcorare nulla. Le sue pagine sono quanto di più simile possa esservi a un viaggio nel tempo, accompagnati da una guida d’eccezione. Un must read!
Recensioni
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