A me questa lettura è piaciuta.
Dove si nasconde il lupo
Un romanzo in cui non ci sono confini netti tra innocenza e colpa, sopruso e giustizia, e la verità appare complessa e inafferrabile come nella vita vera.
«Vedo ancora quelle minuscole dita di neonato e cerco di capire se siano diventate le dita di un assassino». Il mondo di Lilach Shuster sta crollando. Tutto è cominciato il giorno in cui un uomo afroamericano armato di machete è entrato nella sinagoga riformata di Palo Alto e ha versato il sangue di innocenti. Prima, Lilach pensava di avere tutto: una casa con piscina nel cuore della Silicon Valley, un marito di successo, un impegno nel volontariato e la sensazione di vivere in un luogo dove non è necessario difendersi sempre, come nel loro paese d’origine, Israele. La vita sotto il sole carezzevole della California non aveva nulla a che vedere con quella condizione di allarme permanente in cui sono nati Lilach e suo marito Michael, ma in cui non volevano crescere il loro figlio Adam. Dopo i fatti di Palo Alto, quella sensazione di pericolo è tornata, come se fosse sempre stata lì. La preoccupazione per Adam, quell’adolescente introverso e gracile come un uccellino, è diventata ansia protettiva, terrore per la sua incolumità. Ogni sera Lilach scruta il volto del figlio in cerca di uno spiraglio in quel guscio che lo racchiude, con la domanda inespressa tra le labbra: cosa hai fatto, figlio mio, nelle lunghe ore in cui siamo stati separati? Poi una sera, a una festa, un compagno di scuola di Adam, Jamal Jones, muore e c’è chi pensa che sia stato lui a ucciderlo. Sui muri della scuola compaiono scritte antisemite che lo accusano. Lilach non sa più chi è suo figlio, ma teme di conoscere più di un motivo per cui Adam avrebbe voluto uccidere Jamal. Ayelet Gundar-Goshen costruisce il suo nuovo romanzo intorno alla paura, la paura del futuro, la paura dell’altro, ma anche la paura di chi ti sta più vicino e può rivelarsi estraneo, il lupo nella tua casa.
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2024
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Annabella 15 giugno 2025Consigliato
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AlbertoD 15 aprile 2024
I temi toccati sono vari: tra tutti, l’alienazione dell’emigrato in terra altrui, il legame di amore e odio con la terra d’origine e il rapporto genitore-figlio. Temi che aprono ad interessanti spunti di riflessione. Il problema è che il racconto, dopo essere partito bene, tende a perdersi in una trama fin troppo forzata, che assume ad un certo punto sfumature da spy thriller, per cadere infine in prevedibili cliché del genere (uno fra tutti, l’affascinante amico di famiglia, sospetta spia del Mossad, da cui la nostra protagonista è pericolosamente attratta). Si ha l’impressione che gli argomenti che facevano ben sperare nella prima parte del libro (si veda sopra) non vengano mai approfonditi a dovere, e che l’autrice abbia piuttosto preferito concentrarsi sulla costruzione di una trama che sembra congegnata a tavolino ed appetibile il più possibile al grande pubblico. Peccato, date le premesse. Per il resto la scrittura è semplice e il testo si legge scorrevolmente, merito anche di una buona traduzione dall’ebraico.
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