(Weymouth, Dorsetshire, 1785 - Lower Halliford, Surrey, 1866) scrittore inglese. Figlio di un mercante londinese, fu per tutta la vita impiegato presso la Compagnia delle Indie. Amico di Shelley, lo ritrasse nel suo romanzo più noto, L’abbazia degli incubi (Nightmare abbey, 1818), parodia del gusto romantico per il mistero e gli orrori. Tra i suoi romanzi vanno inoltre ricordati: Le disavventure di Elphin (The misfortunes of Elphin, 1829), Castel Rampino (Crotchet Castle, 1831). Con queste e altre opere P. creò un genere narrativo che fu detto «romanzo-conversazione», perché essenzialmente costruito sullo scambio di battute tra i personaggi, per lo più intellettuali eccentrici, attraverso i quali lo scrittore satireggiò idee del suo tempo. Dallo stile di P. furono influenzati, fra gli altri, G. Meredith e, nel Novecento, A. Huxley e I. Compton-Burnett.