(Michajlovka 1766 - Pietroburgo 1826) scrittore russo. Letterato eclettico, di vasta e raffinata cultura, dal 1790 al 1792 pubblicò sulla «Rivista moscovita», da lui stesso redatta, le Lettere di un viaggiatore russo, diario di un lungo soggiorno in Europa che riflette la nuova apertura dell’intellighenzia russa alla cultura occidentale. I racconti e romanzi brevi di K. - tra cui il famosissimo La povera Lisa (1792), tragica storia d’un amore non corrisposto ispirata ai modelli del romanzo lacrimoso inglese - segnarono la nascita di una nuova sensibilità letteraria, ricca di umori preromantici. Dal 1804 K. si dedicò interamente alla stesura della monumentale Storia dello stato russo, interrotta dalla morte dell’autore. Nell’opera, che unisce l’attenzione stilistica a un rigoroso metodo di ricerca, K. si orientò verso posizioni filomonarchiche, pur non rinnegando il libertarismo rousseauiano cui s’era ispirato nelle opere precedenti. L’opera di K. segna una netta rottura con la tradizione del sec. XVIII. Abbandonando la pesante sintassi tedesco-latina e la divisione dei tre stili, codificate da Lomonosov, per una scrittura più fluida ed elegante, modellata sul francese, K. operò una vera e propria riforma linguistica, che aprì la strada alla nuova lingua letteraria russa, elevata poi a modello di perfezione classica da Puškin.