(m. 1220 ca) poeta italiano. Fedele alla dinastia normanna, compose una trilogia di poemetti in onore di Enrico VI: De rebus siculis carmen (1195 ca), Gesta Federici (non pervenuto) e De balneis puteolanis. Il Carmen, in distici elegiaci, è tra le opere più importanti del sec. XII, sia per lo stile sia per il contenuto ideologico: in una singolare struttura narrativa, intercalata da sfoghi lirici, vivaci ritratti satirici (come quello di Tancredi, considerato responsabile del disordine politico italiano) e descrizioni che mescolano il «meraviglioso» pagano con quello cristiano, P. da E. esalta l’autorità dell’impero quale garanzia di progresso civile e fondamento di un nuovo ordine sociale. Di tono minore è il De balneis, serie di epigrammi che illustrano le virtù delle acque di Pozzuoli, rivelando la notevole cultura medica acquisita alla scuola salernitana.