L'eco di uno sparo - Massimo Zamboni - copertina
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Letteratura: Italia
L'eco di uno sparo
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Descrizione


Il 29 febbraio 1944 Ulisse, squadrista, membro di un direttorio del fascio, viene ucciso dai Gruppi di Azione Patriottica. Pochi mesi prima erano morti i sette fratelli Cervi, fucilati dai fascisti. Il 16 marzo 1961, diciassette anni dopo, il gappista Soragni, nome di battaglia Muso, sarà vittima dell'odio covato nel tempo da un compagno militante e amico, assieme a lui responsabile dell'uccisione di Ulisse. La storia è lineare solo quando scegliamo di raccontarla cosi, ma gli eventi si affastellano in un ordine che, quando ti riguarda da vicino, non è necessariamente quello cronologico. Cosi è per chi cerca di capire le ragioni del sangue, quando il sangue degli oppressori si mescola a quello degli oppressi. E l'eco di quegli spari accompagna Massimo Zamboni nella sua indagine attraverso due secoli per ricostruire una storia che lo riguarda molto da vicino, anche se gli è stata sempre taciuta. "Di mio nonno, due sole cose possedevo: il nome, Ulisse, che io porto come secondo, e che sempre ho dovuto considerare come un intruso, una parte sconosciuta di me; e una giacca, un tessuto ruvido di lana, il nero orbace della sua divisa autarchica. Niente di più, prima di questo libro". Questa indagine lo porta a respirare polvere negli archivi cercando di decifrare le calligrafie ostili dei registri parrocchiali; lo porta sulle colline reggiane a intervistare i superstiti; lo porta sulla tomba dei fratelli Cervi - sette, come sette erano i fratelli B*, l'agiata famiglia a cui apparteneva il bisnonno Massimo.

Dettagli

31 marzo 2015
191 p., Rilegato
9788806225216

Valutazioni e recensioni

  • Francesco Angelini

    Zamboni racconta la storia di un proiettile, o meglio di più proiettili, che lo hanno "colpito", essendo la sua storia intrecciata fortemente con chi fu effettivamente colpito da questi proiettili: uno è suo nonno, uno è l'assassino di suo nonno. Con un'atmosfera che trasmette una sensazione di dolore, ma anche, a tratti, fierezza per la propria famiglia, Zamboni ci racconta gli avvenimenti della cronaca locale della sua Emilia, senza però risultare giornalistico o noioso, anzi riuscendo ad aggiungere colore ad eventi di cui difficilmente si sarebbe riusciti a venire a conoscenza.

Conosci l'autore

Foto di Massimo Zamboni

Massimo Zamboni

1957, Reggio Emilia

Massimo Zamboni è nato a Reggio nell'Emilia nel 1957. È musicista, cantautore e scrittore. È stato chitarrista e compositore del gruppo punk rock italiano Cccp e dei Csi, prima di intraprendere una carriera da solista. Ha pubblicato Il mio primo dopoguerra. Cronache sulle macerie: Berlino Ovest, Beirut, Mostar, (2005) Emilia parabolica. Qua una volta era tutto mare (2002), In Mongolia in Retromarcia (2009), Prove tecniche di resurrezione (2011) L'eco di uno sparo (2015), Anime galleggianti. Dalla pianura al mare tagliando per i campi (La nave di Teseo, 2016), insieme con Vasco Brondi e La trionferà (Einaudi 2021).

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