L'elefante di carta

Diego è un manager romano che vive, o meglio, lavora – come ama precisare – a Milano. Una posizione di prestigio, un bell’appartamento in centro, una vita resa piena e ricca dalla moglie (ex) e dai figli (mai avuti) che gli consentono la libertà di goderne a pieno e per i quali ritiene di aver pagato il giusto prezzo con la morte del padre. L’ha accompagnato infatti fino all’ultimo passo di una dolorosa e devastante malattia, cui si è dedicato con tutta l’energia e la risolutezza proprie dell’imminente ruolo, indesiderato, di “capobranco”. Ma non basta. Altro dolore lo attende, proprio quando qualcosa di bello sta per nascere. In una bottega di Brera, Diego conosce Eleonora. Un incontro breve, a tratti concitato e imbarazzato, durato giusto quei pochi minuti che danno inizio a un lento tango, destinato a portarli altrove. Ecco l’amore, ad alzarsi nel cielo con la leggiadria di un palloncino bianco. L’animo di Diego però non è leggero e candido, ma tetro, gravato dall’improvvisa malattia di Laura, l’ex moglie cui è rimasto legato da un profondo sentimento fraterno e che lui sceglie di sostenere e non abbandonare mai. Quale destino attenderà Diego?