1913. Un giovane uomo, Mieczysław, arriva in una località di cura immersa tra i monti slesiani, cercando sollievo per i suoi polmoni malati. Attorno a lui, un gruppo di pazienti eccentrici trascorre le giornate discutendo di filosofia, arte, guerra e, immancabilmente, di donne. Riprendendo l’immaginario e le atmosfere dei romanzi da sanatorio, la Tokarczuk costruisce un racconto intriso di ombre gotiche e ironia, in cui il confine tra reale e soprannaturale si fa nebuloso. La natura, osservata con attenzione costante, emerge come forza viva e inquieta, parte del mistero che avvolge tutto. Empusium è un romanzo di pura atmosfera: lento ma ipnotico, é costruito su un crescendo di sospetti e presagi latenti. Il tono è quello di un classico inquietante, in cui mistico e quotidiano si mescolano all’%rrore. La Tokarczuk non mira a spiegare, ma a far percepire: il lettore rimane immerso in un sogno febbrile, avvolto da un’inquietudine che resta anche dopo aver chiuso l’ultima pagina. Un romanzo che non si legge: si respira, lentamente, come la nebbia che sale dai boschi.
Empusium. Una storia di natura e orrore
Olga Tokarczuk rivisita certe atmosfere alla Thomas Mann, torna al tema amato della natura e del suo potere, irride i triti rituali dell'amicizia al maschile e tratteggia un ritratto di giovane pensoso che nel dolore e nella paura impara a crescere e a credere in ciò che è.
«Noi riteniamo che le cose più interessanti stiano sempre nell'ombra, in ciò che non si vede.»
«La scrittrice polacca, nel suo primo romanzo dopo il Nobel del 2018, immagina un sanatorio sul margine di una natura vitale e di un'Europa pronta a piombare nella Prima guerra mondiale. Le conversazioni tra gli uomini in cura mostrano una misoginia feroce e i limiti di ideologie finalmente insidiate dal femminile, dall'irrazionale e dal marginale.» - Cristina Taglietti, La Lettura
1913. Il giovane Mieczyslaw, malato di polmoni, arriva a Görbersdorf, noto centro di cure della Bassa Slesia, ed entra subito a far parte della piccola variegata comunità che aspetta la guarigione − o altro − passeggiando, conversando, mangiando e bevendo saporose specialità locali. Filosofia, amore, arte, guerra, e poi le donne, sempre le donne: questi i temi prediletti dai suoi compagni di pensione e terapia. Nella pensione in cui M. abita succedono strane cose: la moglie del proprietario è appena morta in circostanze misteriose, e il ragazzo è attratto dalla sua stanza, dalla sua storia. Ma anche altre storie lo avvincono: per esempio la leggenda locale che vuole che nei boschi riposino singolari creature terrigne, calde e seducenti quanto feroci. Ancora donne. E mentre tra chiacchiere, potenti cordiali alle erbe, confidenze e tirate fanatiche i suoi compagni di ventura cercano di allontanare i presagi di morte che li accerchiano, M. scoprirà l'attrazione che lo lega a Thilo, giovanissimo artista, e le sfumature di slanci e sentimenti che lo abitano, lo fanno inimitabile, forse lo salveranno.
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Anno edizione:2025
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Pagine_e_inchiostro 03 novembre 2025Empusium
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