Terzo tiro, terzo centro per Paolo Roversi con "L'Enigma Kaminski", edito da Mondadori. È la terza tranche della serie con Luca Botero, anche detto l'Amish, per la tecnofobia di cui soffre dopo una trappola elettromagnetica concertata dalla sua nemesi, Jacek Kaminski. Il terrorista polacco è al centro del rapimento del questore, in una Milano sfavillante di luci natalizie e dei fasti del recente Expo. Quell'attacco è costato a Botero quasi la vita e lo ha indotto al rifiuto di qualsiasi dispositivo tecnologico anteriore agli anni '80. A compensare la mancanza di attrezzature all'avanguardia una disarmante capacità analitico-diagnostica, un fiuto 'analogico', una memoria eidetica e l'attitudine all'osservazione. Sul campo con lui la squadra Alfa, i 'confinati' della "Cortina di Ferro", loro sede operativa ribattezzata così in quanto ex caserma militare dall’aspetto ante caduta Muro di Berlino. Persino i collaboratori del commissario sembrano attori su un set anni '70/'80. La vicenda scorre rapidissima dal ritrovamento sospetto del cadavere di un noto antiquario, nel Duomo dopo la messa dell'8 dicembre. La lingua è istantanea, ben calibrata, con ritmo e cadenza ideali per il genere. Uno stile filmico in cui le parole sono veri e propri piani sequenza, zoomate strette, campi e controcampi, panoramiche e steadicam, grazie a cui la tensione resta viva. Anche in questa nuova avventura non mancano Duca, fedele meticcio silenziosamente adottato da Botero, e l'amico Domenico, sua memoria storica, oltre che 'rimedio' alla cronica insonnia del commissario. L'altra presenza palpabile è Milano, con un respiro che viaggia all'unisono con il ritmo del racconto, febbrile, teso verso l'epilogo. I colpi di scena non si risparmiano in un'azione serrata che attraversa il romanzo con un incedere in levare, mentre Kaminski lancia sfide al commissario sotto forma di enigmi, che Botero e i suoi dovranno decifrare. Finale al cardiopalma con coup de théâtre in coda. Imperdibile!
