Epistolario ordinato da Giovanni Frassi. Contenente 407 lettere e preceduto dalla vita dell'Autore scritta da se stesso con note illustrative per uso dei non Toscani pel Prof. L. G - Giusti Giuseppe - copertina
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Epistolario ordinato da Giovanni Frassi. Contenente 407 lettere e preceduto dalla vita dell'Autore scritta da se stesso con note illustrative per uso dei non Toscani pel Prof. L. G
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2 voll. in-8°, pp. 240; 200; brossura editoriale verdina con titolo entro duplice filetto con decori accantonati. Minimi restauri alle cuffie. Bella copia in barbe. "Pubblicato per la prima volta per cura di Giovanni Frassi, intimo amico del poeta, nel 1859, poi riccamente accresciuto e corredato d"importanti appendici biografiche da Ferdinando Martini (Firenze, 1904), l'"Epistolario" di Giuseppe Giusti segue da vicino la vita del poeta... Alle influenze liberali-moderate manzoniane si aggiunsero negli ultimi anni quelle di tendenza anche più conservatrice di Gino Capponi; sicché allo scoppio della crisi rivoluzionaria (1848-1849) il Giusti si trovò quasi all"estremo opposto del punto da cui era partito... Di questa evoluzione politica del Giusti l'"Epistolario" è specchio fedele" (Mario Vinciguerra in Diz. Bompiani d. Opere, III, p. 132).

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Epistolario ordinato da Giovanni Frassi. Contenente 407 lettere e preceduto dalla vita dell'Autore scritta da se stesso con note illustrative per uso dei non Toscani pel Prof. L. G

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2562111060000

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Giusti Giuseppe

(Monsummano, Pistoia, 1809 - Firenze 1850) poeta italiano. Nacque da agiata famiglia e studiò legge a Pisa, dove partecipò a riunioni patriottiche simpatizzando per i repubblicani. Più tardi, anche per influenza di A. Manzoni e di altri scrittori lombardi conosciuti a Milano nel 1845, abbracciò le idee dei moderati, cui restò fedele anche quando partecipò agli eventi del 1848 in Toscana. Morì di tisi in casa dell’amico Gino Capponi. La sua fama è legata a quel centinaio di poesie (la raccolta dei Versi editi ed inediti uscì postuma nel 1852) che egli stesso chiamò «scherzi» perché di prevalente intonazione satirica e giocosa. In quelle composte tra il 1831 e il 1845 domina la satira morale e sociale, espressa mediante la caricatura di alcuni tipi: il voltagabbana (Il brindisi di Girella),...

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