Erranti senza ali. Testo inglese a fronte - Philip Schultz - copertina
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Erranti senza ali. Testo inglese a fronte
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Descrizione



"Ehi - questa è l'America all'inizio del XXI secolo dove perfino la disperazione sfoggia un catalogo patinato e la democrazia è finalmente diventata pubblica."

I cani sono al centro di questo poemetto, «maestri» a quattro zampe infinitamente superiori agli esseri umani. L'io narrante e protagonista - un uomo che si guadagna da vivere portandoli a spasso nei parchi di New York - esce sminuito dal confronto, come «eclissato / da una forza superiore», ma non per questo umiliato. Gli piace nascondersi dietro i cani, non attirare su di sé l’attenzione degli altri, mentre una ridda di ricordi ossessivi si rincorre senza tregua nella sua mente ferita, immagini e fantasmi del passato, il padre che si ammazza di lavoro, la depressione, un tentativo di suicidio a vent’anni, l’elettroshock e, sopra a tutto questo, l’attacco alle Twin Towers. Spezzoni narrativi, frammenti di una vita in cui si intersecano ironia e pathos che lasciano emergere qua e là, a ritmo di jazz, squarci inquietanti sull’America prima e dopo l’11 settembre. Erranti senza ali rappresenta il culmine della raccolta Failure, con cui Philip Schultz vince il premio Pulitzer nel 2008: un esito ironico per un volume beckettianamente intitolato al fallimento, inteso come l’altra faccia del sogno americano. La forza di Schultz è nel linguaggio intimo e diretto con cui tratta i suoi temi: l’appartenenza a una famiglia di ebrei immigrati nell’America del XX secolo; la riflessione sulla fragilità dell’essere umano; l’affinità con il mondo marginale; il conflitto tra aspettative e realtà. Il termine erranti del titolo rinvia immancabilmente alla diaspora ebraica, ma nel corso del poemetto gli «erranti senza ali» sembrano potersi identificare con l’umanità intera, «lo spettacolo di Dio da sempre in scena», un’umanità rappresentata da insetti insignificanti, esseri che vagano senza meta come a scontare una condanna originaria, ossessivamente ripiegati su se stessi, destinati a ripetere errori, accumulare frustrazioni. Il dog-walker di New York, alter ego dell’autore, esprime una filosofia minima di vita, una visione dal basso, ad altezza di cane si direbbe. Un mondo senza ali, privo di trascendenza.

Dettagli

14 luglio 2016
108 p., Brossura
9788868435004

Conosci l'autore

Foto di Philip Schultz

Philip Schultz

1945, Rochester

Philip Schulz è nato a Rochester nel 1945. Scrittore e poeta, ha insegnato per anni alla New York University e ha fondato nel 1987 la scuola di scrittura Writers Studio che tuttora dirige. Autore di otto raccolte poetiche e del memoir La mia dislessia (Donzelli, 2015), ha vinto nel 2008 il premio Pulitzer per la poesia con la raccolta Failure, da cui è tratto Erranti senza ali (Donzelli, 2016). Vive a East Hampton con la moglie scultrice, Monica Banks, i figli Eli e Augie, e un cane, Penelope.

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