Eva - Giovanni Verga - copertina
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Letteratura: Italia
Eva
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Descrizione


Il romanzo, che a detta di Verga, doveva essere consegnato per la stampa "assolutamente agli editori di Milano" esce per i tipi Treves nel 1873: fin da subito fu un successo e uno scandalo. Articolato su più livelli narrativi, Eva offre il ritratto dell'artista nell'Italia unita agli albori della civiltà urbano-borghese. Con note di febbrile concitazione melodrammatica, il pittore Enrico Lanti rievoca le sue avventure d'amore e d'arte, sullo sfondo della "civiltà delle Banche e delle Imprese industriali". Al centro del romanzo si staglia il profilo inedito e sorprendente di Eva, una ballerina dal fascino radioso e impudico che proclama con limpida voce: "Una donna non è che come vuol essere". Una figura femminile che, per arditezza spregiudicata, confligge non solo con le tante silhouette sbiadite della nostra letteratura romantico-sentimentale e le femmes fatales dei racconti fantastici della Scapigliatura, ma anche con le protagoniste della produzione del Verga verista. Eva colpisce per la schiettezza borghesemente moderna dei suoi discorsi e comportamenti: e così, nella Milano della Belle époque, riscatta con le sue scelte di autonomia e libertà la malasorte delle tante traviate che, nei libri o sulle scene teatrali, redimevano con il sacrificio e la morte un'esistenza da "peccatrici".

Dettagli

Tascabile
20 febbraio 2020
125 p., Brossura
9788807903564

Valutazioni e recensioni

  • kiki
    9/10

    In generale Verga non mi piace molto ma questo libro merita

  • Aaacercasi
    Non è ancora il grande Verga, ma…

    Leggere «Eva» dopo «I Malavoglia» è come bere acqua dopo aver assaggiato il marsala… Va però riconosciuto il carattere documentario di questo romanzo, e il fatto che Feltrinelli lo metta a disposizione del grande pubblico a un prezzo così accessibile è certamente meritorio. Inoltre, alcuni spunti interessanti e alcune acute riflessioni riscattano le incertezze stilistiche oggettivamente presenti nel romanzo, facendone, se non un capolavoro da allineare ai grandi romanzi verghiani, un ottimo libro di fine ‘800.

  • GuendalinaGi
    Un Verga ancora lontano dal verista de “I Malavoglia”

    Eva è uno dei primi romanzi dell’autore siciliano, motivo per cui il suo stile è ancora distante dal verismo che lo caratterizzerà negli anni a venire. L’opera in questione presenta una trama molto semplice, la quale mira a soddisfare il pubblico borghese, alla costante ricerca di emozioni proibite. Per comprendere al meglio questo libro è infatti importante leggere attentamente la prefazione, un vero e proprio manifesto, in cui lo stesso Verga, rivolgendosi direttamente ai lettori, dichiara la veridicità della narrazione (indipendentemente dal fatto che gli eventi siano avvenuti o meno), continua spiegando che la scelta dell’ambientazione mondana è volta al soddisfacimento dei gusti di un audience altolocato ma ormai involgarito, per poi concludere la parte introduttiva con la definizione di arte come lusso adatto a coloro che non sono interessati a lavorare, ma anche come specchio della società. Dunque, essendo Eva una forma d’arte, altro non è che la traduzione letteraria dei gusti del pubblico. La vicenda principale vede come protagonista il giovane Enrico Lanti, artista brillante, ma divorato dai sentimenti che prova per Eva, ballerina di bell’aspetto e dalla personalità audace ed intraprendente, caratteristiche tipiche di coloro che hanno a che fare con il mondo del teatro. La confidenza a cui il pittore si lascia andare ricalca il modello classico dei carmina di Catullo, in cui ciò che l’uomo prova per la donna è a metà strada tra l’amore e l’odio. Un miscuglio di emozioni e sentimenti che, dopo varie vicissitudini, porterà alla rovina del giovane.

Conosci l'autore

Foto di Giovanni Verga

Giovanni Verga

1840, Catania

Nato da famiglia di nobili origini e di tradizioni liberali, Giovanni Carmelo Verga crebbe alla scuola di Antonino Abate, esponente di una letteratura civile di ascendenza byroniana e guerrazziana. Verga può accedere a un’adeguata istruzione e viaggiare fuori dalla Sicilia, stabilendosi a Firenze e Milano, dove frequenta salotti e ambienti mondani. La prima fase della sua carriera di scrittore vede dunque romanzi di maniera, influenzati dal Romanticismo e dalla Scapigliatura. La sua prima prova romanzesca, "Amore e patria" (1856-57, inedito; tre capitoli ne furono pubblicati nel 1929), esce da quell’arroventata officina provinciale e affianca all’approssimazione linguistica l’enfasi patriottica. L’esordio pubblico avvenne nel 1861 con I carbonari della...

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