La Favola di Narciso. Poemetto iniziatico e allegorico-mitologico - Luigi Alamanni - copertina
La Favola di Narciso. Poemetto iniziatico e allegorico-mitologico - Luigi Alamanni - copertina
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Letteratura: Italia
La Favola di Narciso. Poemetto iniziatico e allegorico-mitologico
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Descrizione


Luigi Alamanni, poeta, umanista, fine erudito e letterato, diplomatico e iniziato pitagorico, è stato uno dei personaggi più interessanti, e al contempo meno noti e celebrati, del Rinascimento. Allievo del filosofo platonico Francesco Cattani da Diacceto e membro dell’Accademia Platonica Fiorentina, ebbe una vita avventurosa e tumultuosa, in buona parte trascorsa lontano dalla sua Firenze, impegnato e coinvolto in congiure e in tentativi di rovesciamento del potere mediceo. La sua produzione letteraria è piuttosto vasta e comprende generi diversi (tragedie, commedie, novelle, poemetti, poemi epici, ecloghe, orazioni, satire, elegie), anche se nella quasi totalità delle sue opere è ravvisabile un comune denominatore nel palese gusto classico che le anima, che presuppone necessariamente l’impronta del clima culturale platonico-pitagorico degli Orti Oricellari. La Favola di Narciso può essere considerata non solo un semplice poemetto mitologico, ma anche e soprattutto un testo allegorico-iniziatico. Un’opera da leggere con attenzione, da recepire e da interpretare non con i soli limitati parametri profani della critica letteraria, ma con le corde dell’anima.

Dettagli

2 novembre 2022
60 p., ill. , Brossura
9791255041467

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Foto di Luigi Alamanni

Luigi Alamanni

(Firenze 1495 - Amboise 1556) poeta italiano. Educato culturalmente e politicamente nel circolo antimediceo degli Orti Oricellari, fu strenuo difensore della libertà di Firenze; dopo il trionfo dei Medici visse quasi sempre in Francia, al servizio di Francesco I e di Enrico II. Abile sperimentatore di generi letterari e di forme metriche, si cimentò nella satira, nell’elegia, nell’epica cavalleresca (Girone il cortese, 1548; L’Avarchide, postumo, 1570) e nella commedia (Flora, 1555), con il costante proposito di rinnovare la letteratura volgare sulle tracce dei classici. Tale intento perseguì anche nella sua opera maggiore, il poemetto didascalico in versi sciolti La coltivazione (6 libri, 1546), nel quale atti e momenti della vita rustica sono descritti con eleganza un po’ monotona di stile,...

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