Un mix di Sicilia e libri, cosa c'è di meglio? Un'interessante storia familiare in cui si coglie l'evolversi delle case editrici siciliane nel XX secolo.
Il figlio maschio
Don Turiddu Ciuni non si dà pace: la moglie si è ostinata a far studiare tutti e dodici i loro figli, femmine comprese, e nessuno di loro vuole occuparsi del feudo di Testasecca. Siamo nel 1934 in terra siciliana, dove il primogenito Filippo dà al padre la delusione più grossa aprendo una libreria e pure una casa editrice. "Grandissime minchiate", secondo l'anziano padre. Non la pensa così Concettina, che adora quel suo fratello sognatore e vede in lui la possibilità di un futuro migliore per l'intera famiglia. Un grande romanzo familiare, che in quasi un secolo ripercorre la storia delle prime case editrici siciliane, intrecciandole con le vicende di figure femminili d'indimenticabile forza e bellezza.
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Autore:
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Anno edizione:2017
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Manu95 25 aprile 2025profumo di Sicilia
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G. Giuffrida 23 gennaio 2025
Il romanzo ripercorre, per quasi un secolo, la vita della famiglia Cavallotto, nota casa editrice affermatasi soprattutto nella città di Catania. Tutto ebbe inizio a Sommatino, in provincia di Caltanissetta, con Concetta Russo, la moglie di Turiddu Ciuni, che nei primi anni del Novecento decise di mandare tutti i suoi dodici figli, sia maschi che femmine, a scuola. Il marito li voleva per la terra lei li voleva per i libri. Questo amore per i libri, in una maniera o nell’altra, ha “infettato” tutta la generazione, che pian piano ha fatto dei libri la propria vita. Nel 1927 Filippo Ciuni, figlio maschio più giovane di Concetta, aprì la sua libreria nella città di Palermo. Morì prematuramente nel 1944. A proseguire sulla via tracciata dallo zio, sarà Vito Cavallotto, figlio di Concettina, sorella e aiutante di Filippo. Classe 1933, giovane intraprendente di Sommatino, Vito decise di aprire una libreria nel centro storico di Caltanissetta, era il 1954. A Catania nel ’68 lancia un’idea innovativa: la nuova libreria di corso Sicilia ha quattro piani, offre un vasto assortimento di titoli, un grande reparto Remainder’s, il primo nel sud Italia, una galleria d’arte, e il lettore può fare anche da sé con il self service. Nel 1976 sceglie Palermo per l’altra grande libreria. Nel 1983 perse tragicamente la vita, a seguito di un incidente stradale,lasciando la moglie Adalgisa, e le figlie Cetti, Anna e Luisa. Da quel momento "sti quattru fimmineddi suli ", si fecero carico del destino della casa editrice e delle librerie Cavallotto. La Torregrossa ritrae la sua Sicilia e come il suo “volto”è cambiato nell’arco di un secolo. La fase pre-guerra, la guerra e il dopoguerra e le sue conseguenze; la vita siciliana, con i pettegolezzi, le invidie, gli sciacalli e il pizzo. Ci racconta anche di come la figura della donna, che gioca un ruolo fondamentale nelle sorti della famiglia, muti con il cambiare dei tempi, passando da una posizione sottomessa e di scarsa considerazione sociale all'emancipazione e all'affermazione imprenditoriale. “Solo la felicità riuscivano ad affrontarla singolarmente, le difficoltà la vivevano in comunione”. “Non è più il tempo che una fimmina trova un marito e si sistema. È necessario tenere conto delle loro aspirazioni”.
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Sammy 05 gennaio 2024Una bella storia
"Tutti guardavano il bambino. Solo Adalgisa vide il guerriro" Una storia familiare dal 1934 al 2005, divisa in capitoli che rccontano ognuno un personaggio di una grande famiglia siciliana realmente esistita che ha testimoniato il proprio impegno nell'editoria sicula. Velatamente tra il periodo fascista, la mafia e i giorni nostri si intravedono Sciascia e Guttuso ,editori e scrittori, insieme ad un universo di personaggi femminili e maschili che interpretano la vita e ce la raccontano secondo il loro punto di vista anche se "un fatto è un fatto: non ha contraddizioni, non ha ambiguità, non contiene il diverso e il contrario". Ottima scrittura
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