Frammenti di un'autobiografia: i libri dei conti di Giovanni Verga

I diari economici erano un’abitudine tipica della borghesia otto-novecentesca, fino a generazioni a noi vicine. Nel caso di Giovanni Verga, i sei libri a noi pervenuti – frammenti di una produzione più ampia andata perduta – ci restituiscono dati e segnali di un certo interesse per la storia individuale e collettiva. Ad esempio, per la storia del costume possono essere significativi i dati relativi al corredo di un borghese di provincia, mentre per ricostruire il vissuto dell’autore è significativo che lo scrittoio appaia il centro focale dello spazio abitativo. Questo volume – opera postuma del professore Francesco Branciforti, che ne compendia la sua figura di studioso – è un’edizione critica, corredata da un’ampia introduzione caratterizzante e da un poderoso e capillare commento linguistico, che ci restituisce nella loro autentica lezione e nella loro integrità socio-comunicativa i libri dei conti di Giovanni Verga, conservati nel Fondo Verga della Biblioteca Regionale Universitaria di Catania, e studiati in parte da Gian Paolo Marchi una trentina d’anni fa. La loro rilevanza emerge appieno solo da questo raffinato ed esemplare lavoro, in cui Francesco Branciforti esplicava il suo duplice talento di filologo e storico della lingua.