Un libro tratto dal noto film omonimo. L'autore è infatti sceneggiatore del film del 1954, che gli valse anche un premio Oscar. L'opera però non risente della sua genesi cinematografica. È un tentativo, ben riuscito, di descrivere le difficili condizioni di vita degli scaricatori del porto di New York nella metà del secolo scorso. I portuali guadagno pochissimo, sono vittime dei soprusi di pseudo sindacalisti che sfruttano il proprio ruolo solo per arricchirsi illecitamente. Nessuno può lamentarsi, visto che i capi del sindacato hanno assunto come caporali tutti ex carcerati. I pochi che hanno osato ribellarsi sono stati malmenati, se non addirittura uccisi. Questa è stata anche la sorte del giovane Doyle. Il suo idealismo e la sua morte violenta colpiscono però molti, ma ciò nonostante preferiscono non esporsi. Saranno sua sorella Ketie e il giovane prete cattolico padre Barry a smuovere le acque e a costringere gli scaricatori a non abbandonarsi ad un ineluttabile destino. Un'opera vera, che non si preoccupa di nascondere le crudeltà patite dai lavoratori, le connivenza di alcuni politici, i silenzi di alcuni ecclesiastici, l'indolenza di alcuni poliziotti. Un libro sicuramente da consigliare anche per la facile lettura.
Fronte del porto
Fronte del porto, sia nella sua mitica versione cinematografica sia in quella letteraria, più violenta, più amara e pensosa, è tra le immagini simboliche persistenti di un'epoca. Fu letto come la rappresentazione della prepotenza mafiosa contro chi non si piega, nascosta sotto la superficie ordinata della metropoli moderna; e forse, più universalmente, della violenza della massa totalitaria contro il singolo. E in quest'ultima visione, incarnata nel controllo del sindacalismo criminale, fu più amato negli ambienti culturali lontani da ogni simpatia per il socialismo. La storia è quella del pugile fallito Terry Malloy, un portuale, parzialmente invischiato nel sistema, che trova la forza di ribellarsi, grazie all'amore della dolce Katie, sorella di una vittima del sindacato, e al sostegno morale dell'eroico Padre Barry. Oggi si può leggerlo con maggiore libertà: come una possente raffigurazione di un mondo del lavoro cacciato ai margini, e abbandonato alla lotta per la sopravvivenza. Il racconto è pieno di immagini sociologiche, di descrizioni precise della concorrenza per il posto di lavoro, del sistema del caporalato, e dell'uso cinico fattone dai tecnocrati. E, in questo, contiene il malinconico messaggio di quanto disperata sia, in un mondo siffatto, la ribellione solitaria, che può nutrirsi di rapide vampate di tenerezza e di eroismo.
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Anno edizione:2010
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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RafDob 14 dicembre 2021Da leggere
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Altro capolavoro di Budd Schulberg,non mi stancherò mai di consigliarlo. Tutto funziona in questo libro a cominciare dall'aspetto di denuncia sociale:l'autore si documentò sulle condizioni di lavoro degli scaricatori di porto a New York,in mano a sedicenti sindacati dai metodi mafiosi e quindi conosceva quello che descriveva (una delle prime regole del bravo scrittore:scrivi di ciò che sai). E poi il protagonista: Terry Malloy,pugile fallito ma con ancora un barlume di umanità,la sua presa di coscienza che lo porta a testimoniare contro la cricca di delinquenti,pagando un caro prezzo. E ancora, la sua storia d'amore con Edie Doyle, che lo guida nelle sue scelte, di una purezza incredibile,commovente (forse perché maturata tra esseri così diversi). E per chiudere il finale,che non fa sconti a nessuno,ancora più duro di quello del memorabile film di Kazan tratto dal romanzo. Magnifico.
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