Questo primo libro della trilogia fa respirare l'aura che ricopre Alessandro Magno ancora oggi, ma anche la sua umanità come se avessimo la possibilità di poterlo osservare nella prima parte della sua vita, ma vivendo insieme a lui, abitando dentro e fuori la sua testa, potendo visitare le menti e gli animi di chi lo ha conosciuto e chi lo ha circondato. Mary Renault ha unito una solidissima base di studio, che si vede e trapela, con una magnifica capacità nell'uso della penna. La veridicità storica e l'aura di straordinarietà che circonda Alessandro si uniscono in un mix unico e coinvolgente. Non vedo l'ora di leggere il secondo volume.
Fuoco dal cielo
Bellezza, forza, audacia li ebbe in dono dagli dei. Tutto ciò che gli serviva per divenire il sovrano più potente del mondo conosciuto, Alessandro lo avrebbe imparato fin dalla più tenera età. L'odio e le lotte tra i genitori per conquistare la sua lealtà gli insegnarono a usare le armi della politica: lusinghe, tradimenti e vendetta. L'amore del giovane Efestione gli mostrò quanto siano preziose la fiducia e la dedizione. Aristotele gli accese la mente di una curiosità inesauribile. La lettura dell'Iliade alimentò le sue ambizioni e i suoi sogni di gloria. Il resto lo fece il destino: a dodici anni uccise il primo uomo in battaglia, a sedici era capace di trascinare un esercito. A venti, quando il padre morì vittima di una congiura, Alessandro era ormai pronto a diventare "il Grande". Combinando con maestria precisione storica, densità letteraria, finezza introspettiva e dimensione epica, Mary Renault ripercorre in questo romanzo l'infanzia e la giovinezza di Alessandro Magno, il re che, inseguendo il suo sogno di bambino, riuscì a emulare Eracle e Achille.
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Ely 01 novembre 2023I primi passi di una figura straordinaria
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Elibeth 04 agosto 2023Dopo più di cinquant'anni, la traduzione di uno dei romanzi storici più belli di sempre
Se potessi darei dieci stelle: ogni libro nuovo che leggo di Mary Renault è una sorpresa inspiegabile e sempre positiva. Ok, è la mia scrittrice preferita, la conosco da tantissimo tempo e posso anche sembrare di parte, però cavolo, come scrive bene. Trovo una semplice parola per descrivere lo stile di questa autrice: immersivo, e non nel senso che credete voi. No, quello di Mary Renault non è affatto un libro scritto tutti in “show don’t tell”, di quelli che adesso vanno tanto di moda e sono fatti tutti con lo stampino. Di parti in “tell” ce ne sono tantissime, ma ogni volta che lei narra di qualcosa, che sia storico o un fatto di trama, lei non descrive, ma evoca. È capace di evocare immagini vividissime, di farci immergere e coinvolgere nella storia e nella Storia con le sue parti narrative entusiasmanti, che dimostrano, senza mai essere didascaliche, quanto lei fosse un pozzo di scienza. Valerio Massimo Manfredi, inchinati. E voi, se volete leggere una trilogia su Alessandro Magno degna, interessante e con personaggi a tutto tondo, affidatevi a lei. La Mondadori ha fatto benissimo a pubblicare per la prima volta in italiano questo romanzo, facendoci scoprire una storia nuova, che racconta gli aneddoti più interessanti e meno noti del generale, principe, figlio e imperatore più acuto e carismatico di tutti i tempi. Seguiamo la storia di Alessandro dai quattro ai vent’anni, dal suo primo incontro col “serpente” alla morte di Filippo II, quando lui, “suo figlio”, è pronto a diventare “o mègas”, il Grande. Vediamo non solo l’uomo capace di accattivarsi la fiducia dei suoi amici e dei suoi soldati, ma anche il ragazzo curiosissimo, appassionato di Senofonte, della lettura, della scrittura, della filosofia – che scoprirà grazie all’istruzione di Aristotele e allo studio di Platone –, della letteratura, del teatro e della musica, meno interessato alle attività ginniche poiché, secondo lui, il vero valore lo si dimostrava in battaglia. Scopriamo un ragazzo molto sicuro di sé, intelligente e capace di prevedere ma anche di incorrere nella stupidità, mediatore e non ancora sregolato – non si è ancora dedicato agli eccessi del vino come poi succederà – ma mite, calcolatore e paziente. Come spesso preferisco, il romanzo non è raccontato solo dal suo punto di vista; tutti i personaggi hanno un loro spazio riservato e le relazioni interpersonali ricoprono il primo posto. La Renault tratteggia i legami meravigliosamente: come non si può restare affascinati dall’odiosa relazione che intercorre tra Olimpiade – nel romanzo chiamata solo “Olimpia” – e Filippo? Lei, considerata una strega, e lui, che la detesta poiché da lei è odiato, ma vorrebbe amarla ed essere da lei amato. Questa complessità si rivede completamente nel carattere di Alessandro, che ha la bellezza e l’orgoglio della madre e il valore battagliero del padre, ma è sua volta unico, poiché riesce a moderarsi, avendo fatto suo uno dei concetti greci più importanti, ovvero quello della “mesòtes”, la misura. Entrambi i genitori cercano di accattivarsi la sua simpatia, tra Olimpia che tenta in ogni modo di mettergli contro il padre e di rinfacciargli i suoi torti, e Filippo, che riconosce il valore di suo figlio e lo mette costantemente alla prova per testare la sua forza. Come poi non riconoscere la relazione omosessuale – qui esplicita, e plaudo alla modernità dell’autrice che ha pubblicato questo libro nel 1969 – tra Alessandro ed Efestione, con l’amore reciproco che è fortissimo, con la consapevolezza che non potrà ma esistere nessun essere umano per cui provare sentimenti tanto forti che non sia l’uno o l’altro. Un’anima in due corpi, come Aristotele per primo li ha definiti. Inutile dire che questo è stato il mio aspetto preferito del libro, ma ho anche apprezzato le scene col filosofo, specialmente quelle in cui si relaziona coi ragazzi. E parlo, oltre che di Alessandro, di Filota, figlio del generale di Filippo II Parmenione; di Cassandro, figlio del generale di Filippo II Antipatro – e se c’era il figlio di Parmenione non poteva non esserci il figlio di Antipatro –; di Tolomeo – qui presentato come figlio illegittimo di Filippo II e Arsinoe – perché Alessandro sentiva di doverglielo, e di Efestione, perché non poteva essere altrimenti. Mi hanno fatto impazzire anche i paragoni con l’Iliade: non solo Alessandro ed Efestione come Achille e Patroclo, ma anche il rapporto di Alessandro con Lisimaco, il suo pedagogo, simile a quello di Achille e Fenice. Non mancano, poi, le citazioni ai testi greci più e meno famosi – i “Mirmidoni” di Eschilo, l’”Anabasi” di Senofonte, il “Fedro” di Platone e la stessa Iliade, i “costumi greci e persiani” di Ciro – che cadono sempre al momento giusto e con il giusto acume. Tra i personaggi, inoltre, ho apprezzato moltissimo il “figlio di Dioniso”, ovvero il pluripremiato attore teatrale Tettalo, il retore Eschine e il suo nemico acerrimo, Demostene – uno dei personaggi migliori, a mio parere – oltre che le indicazioni ai vari dipinti di Zeusi e Apelle e alle statue di Lisippo e Skopas. Tutto si muove nel contesto socio-politico-culturale che vede la Macedonia in ascesa: la Grecia ormai è allo sbaraglio, Atene è ancora lacerata dal precedente governo dei Trenta Tiranni, Sparta ha perso la sua egemonia contro Tebe, e il “battaglione sacro” che governa questa città sta per essere sconfitto. L’Epiro è un fiero alleato, la Tracia e l’Illiria si sono arrese, la Persia, che sta per essere attaccata, vive una guerra interna tra satrapie e potere centrale. Tutte le condizioni si stanno rendendo favorevoli, in un equilibro sul punto di cadere, per far diventare Alessandro “il Grande”. Se volete un romanzo storico biografico, ma capace di non annoiarvi, che vi alleni la mente e vi faccia fare tante riflessioni filosofiche – non è nozionistico come la mia recensione, potete andare tranquilli – allora leggetelo. Se volete un romanzo su Alessandro Magno, allora leggetelo. Se volete un romanzo bello, come mai ne avete letti, allora leggetelo.
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Petra 22 luglio 2023Un libro che ti cambia
Da persona appassionata non solo di cultura greco-classica, ma di storia, posso ben affermare di non aver mai letto una biografia scritta meglio. Ma non ci si poteva aspettare diversamente, dalla scrittrice. A livello soggettivo, quando ho riposto il libro definitivamente nella mia libreria, mi sono sentita cambiata. Cambiata, arricchita, totalmente stravolta. Aldilà della grandezza, non a caso ''il Grande'', di Alessandro, la Renault dipinge un bambino, un ragazzo e poi un uomo con i suoi difetti, le sue debolezze, modi di essere. Siamo abituati a guardare a questi personaggi come qualcuno di estremamente lontano da noi, quasi surreali, come se fossero più frutto dell'immaginazione che della realtà. A chiunque voglia sentirsi più vicino a quest'uomo, ma non solo: a chiunque vada in cerca di sé stesso, di un ideale da seguire, di un insegnamento, consiglio di leggere Fuoco dal cielo. Non è solo una biografia, personalmente avrei voluto leggerlo molto tempo fa. Assolutamente da leggere.
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