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Il Gattopardo - Giuseppe Tomasi di Lampedusa - copertina
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Il Gattopardo
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Il Gattopardo - Giuseppe Tomasi di Lampedusa - copertina
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Descrizione


Premio Strega 1959. Don Fabrizio, principe di Salina, all'arrivo dei Garibaldini, sente inevitaile il declino e la rovina della sua classe. Approva il matrimonio del nipote Tancredi, senza più risorse economiche, con la figlia, che porta con sé una ricca dote, di Calogero Sedara, un astuto borghese. Don Fabrizio rifiuta però il seggio al Senato che gli viene offerto, ormai disincantato e pessimista sulla possibile sopravvivenza di una civiltà in decadenza e propone al suo posto proprio il borghese Calogero Sedara.
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Informazioni dal venditore

Venditore:

Informazioni:

Titolo: Il gattopardoAutore: Tomasi di LampedusaEditore: FeltrinelliAnno: 2009Più che buone, lievissime pieghe sulla copertina e sui bordi delle prime pagine

Immagini:

Il Gattopardo

Dettagli

2009
Tascabile
254 p.
9788807810282

Valutazioni e recensioni

Nicoletta
Recensioni: 5/5
un classico della nostra cultura italiana

Garibaldi è alle porte. Repubblica o Monarchia? Scappare in nome del Re Vittorio o rimanere, preferibilmente a Donnafugata - storica residenza di villeggiatura estiva della famiglia Salina -, pur di non rimanere coinvolti negli scontri palermitani? Il Gattopardo è un felino che non ruggisce: troppo antico per interpretare i nuovi cambiamenti, troppo moderno per disinnamorarsi dei fasti di un tempo. Se il libro di Tomasi di Lampedusa è stato pubblicato nel 1958 (postumo, grazie al buon cuore della grande casa editrice Feltrinelli), guadagnandosi per altro il ‘Premio strega’ solo l’anno dopo, fu un doppio successo il colossal diretto da Luigino Visconti (1963). Impossibile fare il paragone con la serie tv Netflix: le epoche sono così diverse che è fisiologico e legittimo che i risultati cinematografici non siano accostabili. Oggi non ci sogneremmo di far iniziare un film dalla durata totale di 3 ore con circa 10 minuti di rosario, così come negli anni ’60 sarebbe stato impensabile proporre dialoghi dall’italiano ben scandito. Senza dubbio, una pietra miliare della nostra cultura.

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Recensioni: 5/5

Un grande classico che ancora non avevo letto e che merita tutta la sua fama. Tomasi di Lampedusa descrive in maniera magistrale l'ambiente della nobiltà siciliana a cavallo dell'unità d'Italia. Lo stile di scrittura è raffinato ma assolutamente piacevole e non pesante.Le descrizioni dei palazzi nobiliari,dei vestiti, dei banchetti letteralmente incantano e alcune affermazioni contenute nel libro sono giustamente entrate nella storia ( "Bisogna cambiare tutto affinché nulla cambi"). È un libro che tutti dovrebbero leggere se non altro per la qualità della scrittura, la ricchezza del linguaggio, la sottile ironia e l'ineffabile raffinatezza.

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Recensioni: 5/5

Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa - capolavoro pubblicato postumo dall'editore Feltrinelli nel 1958 dopo il rifiuto di due precedenti case editrici - è stato qualche decina di anni fa un mio grande amore. Lo rileggo con la stessa passione, oggi anche con la dovuta lentezza che mi consente di assaporare parole e immagini. Rileggere, nelle diverse età della vita libri, è un modo di scoprire e scoprirsi. Questa opera è stata anche un "antidoto" dopo la lettura di un grande successo internazionale, ironia della sorte, orfano di emozioni (mia recensione prossimamente). Sì, antidoto, perché il lettore deve essere travolto non solo dalla storia, ma dalla gamma di immagini e odori: i sensi devono partecipare. Ne "Il Gattopardo" questo avviene. *** La storia è semplice: narra le vicende dell'aristocratica famiglia Salina dall'anno dell'impresa dei Mille di Garibaldi fino ai primordi del Novecento, la decadenza della nobiltà e l'affacciarsi della borghesia locale. Il principe Salina ne è protagonista assoluto insieme al paesaggio e alla cultura siciliana. Un libro non è fatto solo di eventi, ma di parole, descrizioni, figure di cui è ricca l'opera di Tomasi di Lampedusa, cosicché gli avvenimenti sono secondari. La potenza di "lacrimosa allegria" (pag. 190) ti travolge. Lo dico a chi, con la presunzione di scrivere una recensione, appunta notarelle banali tipo "è un mattone". Bene a costoro consiglio di non leggere opere complesse linguisticamente! A margine sottolineo che scrivere una recensione non è, ripeto non è, semplice: bisogna aver letto con la mente e il cuore un'opera, documentarsi e infine redigere e revisionare. Le otto parti di cui è composto partono nel lusso e terminano nella morte e nel "mucchietto di polvere livida". L'erotismo pervade l'opera, ma la morte sorniona aleggia in ogni angolo. Amo soprattutto due parti: - Il pranzo a Donnafugata (seconda parte) in cui il lettore è un ospite e si inebria delle fragranze, odori e sapori, della lussuriosa tavola del principe e coglie gli sguardi dell'amore nascente. - La caccia di Don Fabrizio e di don Ciccio (terza parte) è un'altra mia fascinazione: la Sicilia canta nel vento, nelle foglie, in tutta la natura ed è una delizia visiva e olfattiva. Che altro dire? Leggete e godete di questo capolavoro ?

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Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Giuseppe Tomasi di Lampedusa

1896, Palermo

Giuseppe Tomasi di Lampedusa, duca di Palma e principe di Lampedusa si formò su scritti illuministici e raccolte di relazioni militari. Il suo casato ha origini bizantine ed è uno dei più antichi del Regno delle Due Sicilie. Da bambino studiò nella sua casa a Palermo sotto l'insegnamento di una maestra, della madre e della nonna, che gli leggeva i romanzi di Emilio Salgari. Frequentò il liceo classico a Roma e in seguito a Palermo. Sempre a Roma nel 1915 s'iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza, senza terminare gli studi. Nello stesso anno venne chiamato alle armi, partecipò alla disfatta di Caporetto e fu fatto prigioniero dagli Austriaci, in Ungheria. Riuscito a fuggire, tornò a piedi in Italia. Divenne narratore solo nella seconda...

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