Il geranio sopra la cantina

Libro candidato al Premio Strega Poesia 2024

La poesia di Evaristo Seghetta, infatti, è una poesia prima della fine, non dopo la fine, una poesia, dunque, che non esibisce la resa, ma immagina e inventa la resistenza. L’infanzia e la primissima adolescenza, la bellezza, specie quella naturale, l’amore, l’amicizia restano varchi ancora aperti che lasciano entrare qualcosa di radicalmente altro rispetto all’impoeticità – la non-grazia – di una condizione emotiva ed esistenziale contraddistinta dal noto, dal seriale, dallo scontato, dall’inautentico, dall’imposto. Ed è proprio attraverso quei varchi, complice il recupero memoriale autobiografico, che non solo la grazia dello stato riacquista vita – torna presente – ma anche si confonde, al punto da coincidere, con lo stato di grazia. Quando ciò accade, quando lo scivolamento, lo slittamento, la sovrapposizione hanno luogo, prende vita la poesia. (Dalla Prefazione di Francesco Ricci).