Libro molto interessante e autrice molto preparata
Gerusalemme senza Dio. Ritratto di una città crudele
«Alla base del destino di Gerusalemme c’è la miopia di chi ha osservato le mappe senza guardare il destino degli uomini.»
Gerusalemme è una città dilaniata da millenni di guerre, scontri tra religioni, conflitti tra politiche contrapposte, che ne hanno fatto di volta in volta un simbolo, un avamposto strategico, un luogo da conquistare e controllare all'interno di un mercato di territori e popolazioni. Paola Caridi ha vissuto per dieci anni a Gerusalemme. Le sue pagine ci restituiscono una città vissuta intimamente, indimenticabile per la bellezza delle mura antiche, delle pietre bianchissime, della sua umanità dolente. Ma ci restituiscono anche una città crudele, dove israeliani e palestinesi fanno talvolta la spesa negli stessi supermercati, per poi rinchiudersi nei confini dei rispettivi quartieri, invisibili gli uni agli altri. Una città costellata di posti di blocco che controllano gli spostamenti di donne e uomini, merci e idee, nemici e potenziali attentatori. Una città densa di segni e memorie antiche e recenti, in cui ogni stagione politica porta con sé nuovi vincitori, nuove versioni della storia passata, nuove ripartizioni degli spazi urbani, nuove abitudini di vita. Gerusalemme si è aperta per un breve periodo alla modernità, per poi rinchiudersi dentro i propri muri. Rimane comunque un laboratorio, in cui si scontrano politica e vivere quotidiano. Sopravvive la speranza: che Gerusalemme, una e condivisa da tutti, torni a essere una città per gli uomini e le donne che lì vivono.
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2022
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Raffaella 10 gennaio 2025
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vivi 20 febbraio 2024città "irrisolta"
Le molteplici facce di una città in un ritratto storico religioso e culturale che racchiude i mille conflitti da sempre lacerano Gerusalemme.
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spano.giuseppe 04 febbraio 2024Bel testo
Un testo attento, minuzioso, preciso. Capace di mescolare uniformemente le tappe storiche con una descrizione architettonica e sociale del senso di "città", con le sue piazze, i quartieri, i suoi cittadini, scorporato dall'unica ideologia che viene tramandata su Gerusalemme: la sua sacralità. Autrice che dimostra, come nel suo (per me) capolavoro ("Hamas") di conoscere nei dettagli storia e luoghi, sbilanciandosi con giudizi e pensieri dallo sguardo soggettivo. Unica pecca: l'assenza di mappe. Questo ha reso la lettura più complicata, con la necessità, di volta in volta, per capire meglio, di dover ricorrere a strumenti esterni.
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