Quattro ragazzi, una notte di Capodanno. L’atmosfera scintillante della festa si mescola all’ebbrezza dell’alcol e a un gioco che, passo dopo passo, diventa sempre più pericoloso. La Läckberg porta il lettore dentro le ombre dell’adolescenza e dentro quel luogo che, spesso, cela i segreti più inquietanti: la famiglia. Max, Liv, Anton e Martina sembrano incarnare l’immagine dei giovani privilegiati: belli, ricchi, impeccabili, ma dietro la patina di perfezione si nascondono rancori, ferite e solitudini. Tra champagne, caviale e bottiglie di vino pregiato sottratte dalle cantine di casa, i ragazzi si animano, spiano i genitori e iniziano una serie di giochi che, dall’innocuo Monopoli, si trasformano presto in un Obbligo o Verità capace di scoperchiare realtà taciute e sentimenti repressi. La mia esperienza di lettura è stata piuttosto ambivalente. Da un lato, il romanzo si legge d’un fiato: la scrittura è scorrevole e il ritmo serrato ricorda la struttura di una miniserie televisiva, culminando in un finale ad effetto. Dall’altro, però, ho trovato la trama poco incisiva: breve, debole, costruita su un tema già ampiamente esplorato, ossia quello della famiglia apparentemente perfetta, ma in realtà corrotta nelle fondamenta. Lo stile asciutto e quasi apatico non lascia il segno e, rispetto ad autori che hanno scavato con maggior profondità dinamiche simili (penso ai romanzi di Joyce Carol Oates), questo libro appare troppo breve e poco memorabile. Un finale cattivo non basta a risollevare un trama che, in definitiva, é stata esplorata in modo approssimativo. In definitiva, Il gioco della notte è un romanzo d’intrattenimento, perfetto come lettura leggera da spiaggia: scorrevole, rapido, capace di catturare per qualche ora. Ma non è un’opera che lascia cicatrici o riflessioni durature.
Il gioco della notte
Quattro ragazzi, la notte di Capodanno. La festa, l'ebbrezza, un gioco in cui la posta diventa sempre piú alta. Camilla Läckberg scandaglia magistralmente gli abissi dell'adolescenza e il luogo piú oscuro e minaccioso che ci sia: la famiglia.
«Grazie a un fine lavoro psicologico, Läckberg entra nella testa di quattro adolescenti − le paranoie dell'età, i traumi, la paura che si veste da sfrontatezza, la tensione sessuale − e li descrive come cuccioli feriti, ma pericolosamente arrabbiati» – Jessica Chia, Corriere della Sera
Mentre fuochi cadono come paracadute colorati e girandole luminose esplodono in cielo, Max, Liv, Anton e Martina festeggiano tra di loro la fine dell'anno. Ragazzi ricchi, belli, viziati, indossano una maschera impeccabile dietro cui però nascondono odio e dolore. Il catering serve aragoste, caviale, champagne e i quattro attingono anche alle bottiglie da collezione che sono in cantina. Amoreggiano, fumano, spiano i genitori nella casa vicina. E iniziano a giocare. Dapprima Monopoli, poi Obbligo o Verità. Ma ben presto un passatempo un po' malizioso deflagra nell'occasione per mettersi a nudo e liberarsi, finalmente, del peso della verità.
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Autore:
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Collana:
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Anno edizione:2022
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Pagine_e_inchiostro 26 agosto 2025Il gioco della notte
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Boh 21 marzo 2025
Ottimo
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Morgana 18 marzo 2025Adolescenti "neri"
Libro breve. Si legge in due ore. Protagonisti quattro adolescenti dalla vita agiata che nascondono ognuno il suo piccolo o grande dramma familiare. Storia tesa con finale noir. Consigliato per una lettura piacevole e non impegnativa.
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