Giuliano Giuman. Ombre di Perugia

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<p>Catalogo di mostra, 3 - 28 febbraio 1979. Presentazione di Italo Tomassoni. Con 2 illustrazioni in nero</p> 8vo. pp. 8. . Molto buono (Very Good). . . . <p><em>Giuliano Giuman è stato partecipe, a livello nazionale e internazionale, delle molteplici vicende creative degli ultimi decenni dal concettuale al ritorno alla pittura. L'artista, dopo un primo avvio come musicista, ha iniziato la sua carriera negli anni Sessanta come pittore. Nel decennio successivo, nell'ambito della sua produzione concettuale, si è distinto come uno dei più precoci autori di video e installazioni multimediali in Italia e non solo. Negli anni Ottanta diviene uno dei protagonisti della scena artistica italiana, anche grazie alla specifica cifra della compresenza tra musica e pittura. La svolta del vetro, nei Novanta, lo porta ad una inedita definizione pittoscultorea e installatoria. Negli ultimi anni continua la sua ricerca, di matrice postconcettuale, con la pittura, la pérformance e le opere in vetro prevalentemente di grandi dimensioni o di misura ambientale. In costante dialogo con i critici più importanti da Crispolti a Dorfles a Barilli e molti altri, Giuman è presente in modo cospicuo, sin dai Settanta nella scena romana e soprattutto milanese. Notevole è stato anche il suo lungo impegno didattico, svolto per molti anni come docente dell'Accademia di Brera e, dal 2009 al 2012, come direttore dell'Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia.</em></p>

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