Una storia che acquista quota solo nel finale. Sicuramente ben scritto, racconta una vicenda che racchiude anche elementi di originalità e di ricostruzione storica (soprattutto per i personaggi di Mary e Shirley). Ho trovato, però, la parte iniziale poco accattivante.
Gotico salentino
In bilico tra la tradizione letteraria ottocentesca e l’andamento scatenato delle serie tv, Marina Pierri racconta di femminismo, legami famigliari, psicoterapia e patriarcato, sempre con intelligente leggerezza. Perché a volte basta poco per riappropriarsi di una libertà, di tutte le libertà, partendo dalla memoria e facendone un atto collettivo. Del resto, «c’è una cosa sola che desiderano le Ombre: essere viste».
«Giocando con il perturbante, Pierri conduce il lettore su un ottovolante, ora lo precipita nell'angoscia ora gli strappa una risata grazie all'ironia, pronta a smorzare i toni quando la tensione sale.» - Marzia Fontana, La Lettura
Che fare quando si eredita una casa infestata? Filomena, una «medium di provincia» che evoca fantasmi a sua insaputa, è pronta a scoperchiare il passato per capire chi è davvero. A patto di non prendersi troppo sul serio. Marina Pierri tiene per mano Shirley Jackson, e con coraggio la conduce nei territori cari a Tim Burton: solo così l’eleganza raffinata del romanzo d’appendice può prendere le forme e il ritmo di una serie tv. Una storia capace di attraversare e rovesciare i generi, popolata da spettri e da esseri molto umani.
«Non devo più avere timore di me stessa, né di questo luogo che sono io. È la mia famiglia ed è la mia storia. Ho letto abbastanza racconti del terrore per sapere come funziona».
Filomena Quarta – ex giornalista quarantenne, da poco orfana di padre – si ritrova all’improvviso in bolletta e con un’ingombrante eredità: la Dimora Quarta, un’enorme casa che appartiene da generazioni alla sua famiglia. Così, si vede costretta a lasciare Milano e la sua vita di prima per raggiungere Palude del Salento. L’idea è quella di rendere la casa – «perfettamente ammodernata, dieci camere da letto, a pochi chilometri dal Mar Ionio» – un sontuoso Bed&Breakfast. Questo, se solo la dimora non fosse parte del problema: è, da sempre, infestata. Del resto Filomena, quando era bambina, proprio tra quelle mura ha visto un fantasma. La malumbra, lo spettro rabbioso di una monaca oscura, è il motivo per cui Filomena a sei anni venne soprannominata dagli abitanti di Palude la stria ca ite li muerti, la bambina che vede i morti. E mentre i coetanei la emarginavano e gli adulti avanzavano improbabili richieste (colloqui con mariti defunti, tentativi di contatto con la cognata trapassata che sicuramente sa dov’è il plico del catasto, e persino la pretesa di avere i numeri buoni del Totocalcio), la famiglia Quarta ne approfittava per nascondere più a fondo le sue colpe. Ma oggi Filomena non è più una bimba sperduta, e non è più sola. Con lei ci sono le fantasime che suo malgrado è riuscita a evocare: Mary Shelley e Shirley Jackson, le regine del terrore, che si riveleranno indomite e fidate consigliere.
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                                        Anno edizione:2025
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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        Giacomo 29 ottobre 2025Gotico... sui generis
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        renee86 15 ottobre 2025superSinceramente ho acquistato il libro affascinata da questa intrigante copertina e da questo misterioso titolo, ogni tanto mi capita di acquistare alla cieca e sporadicamente si è rivela un'ottima scelta, questo romanzo è decisamente uno di questi! Le aspettative sono state ampliamente ripagate, scorrevole e piacevolissima la scrittura, la storia avvincente ed emozionante, davvero una lettura unica e mi ha lasciato una voglia incredibile di scoprire Shirley Jackson di cui ho subito letto qualcosa. Bravissima l'autrice per questo "Gotico Salentino" pienamente riuscito! 
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        Brx 17 settembre 2025Il gotico è anche delicatezzaLeggere Gotico Salentino è come ricevere l'abbraccio di un'amica in un momento di necessità. Avevo paura che i fantasmi di due delle mie autrici preferite fossero evocati senza delicatezza; mi sbagliavo. Storia bellissima, personaggi a cui ci si affeziona subito. Impossibile metterlo giù. 
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