Il grande coltello di Robert Aldrich - DVD
Il grande coltello di Robert Aldrich - DVD
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Il grande coltello
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Descrizione


Charles Castle, un attore in crisi dopo una serie di flop, vorrebbe sciogliere il contratto che lo lega al produttore Stanley Hoff e recuperare il rapporto in crisi con la moglie Marion. Ma quando Hoff minaccia di ricattarlo per un incidente avvenuto anni prima, Castle è costretto a firmare un nuovo contratto e, nonostante convinca la moglie a non lasciarlo, cade inesorabilmente in una profonda depressione.

Dettagli

1955
DVD
8023562001614

Informazioni aggiuntive

  • A & R Productions, 2012
  • A&R Productions s.a.s.
  • 111 min
  • Italiano (Dolby Digital 2.0 - stereo);Inglese (Dolby Digital 2.0 - stereo)
  • Italiano forced
  • 1,37:1 Full Screen
  • trailers

Conosci l'autore

Foto di Robert Aldrich

Robert Aldrich

1918, Cranston, Rhode Island

Regista statunitense. Negli anni '40 è assistente di numerosi registi (J. Renoir, C. Chaplin, L. Milestone, M. LeRoy, R. Fleischer, W. Wellman, J. Losey, F. Zinnemann) e nel 1951 diviene produttore delegato dei film di B. Lancaster, che dirige in L'ultimo apache (1954), western antirazzista in cui – come nell'ironico Vera Cruz (1954) e nel parodistico Un bacio e una pistola (1955) – risaltano le caratteristiche del suo stile: inquadrature nette, ritmo veloce, prevalenza dell'azione e volontà di superare i generi tradizionali. Tratti d'autore che vengono confermati in Il grande coltello (1955), tragico ritratto di un attore schiacciato dal mondo del cinema, e in Prima linea (1956), acuto pamphlet antimilitarista. Nello stesso anno vince l'Orso d'oro al Festival di Berlino con Foglie d'autunno....

Foto di Jack Palance

Jack Palance

1919, Lattimer Mines, Pennsylvania

Nome d'arte di Volodymyr Palahniuk, attore statunitense. Di origine ucraina, giovanissimo si afferma come pugile non volendo fare il minatore come i suoi familiari. Un incidente subito durante la guerra gli sfigura il viso che, nonostante le molteplici plastiche facciali, conserverà quella espressione «da duro» che gli apre le porte del mondo dello spettacolo. Dopo buone prove a Broadway, ottiene il primo successo sul grande schermo nel 1950 con la parte di uno spietato assassino in Bandiera gialla di E. Kazan. Rude, grintoso ma dotato di un certo fascino, in cinquant'anni di carriera è interprete di più di un centinaio di film. Lo si ricorda crudele pistolero in Il cavaliere della valle solitaria (1953) di G. Stevens, attore ricattato in Il grande coltello (1955) e soldato eroico in Prima...

Foto di Ida Lupino

Ida Lupino

1914, Londra

"Attrice e regista statunitense. Discendente da una celebre dinastia di attori teatrali inglesi, esordisce giovanissima nel teatro. Dopo il debutto sul grande schermo all'età di quattordici anni in L'altalena dell'amore (1932) di A. Dwan, si trasferisce negli Stati Uniti dove, sotto contratto alla Paramount, appare in Sogno di un prigioniero (1935) di H. Hathaway e ottiene il primo successo con La luce che si spense (1939) di W. Wellman. Attrice di grande temperamento drammatico, a suo agio però anche nella commedia brillante (Artists and Models, Artisti e modelle 1937, di R. Walsh) e nel gangster-movie (Una pallottola per Roy, 1941, di R. Walsh con H. Bogart), dal 1949 sceneggia, produce e dirige film di notevole nerbo, centrati su personaggi femminili magistralmente analizzati (La preda...

Foto di Shelley Winters

Shelley Winters

1920, Saint Louis, Missouri

"Nome d'arte di Shirley Schrift. Attrice statunitense. Molto attiva in teatro e in televisione, esordisce nel cinema nel 1944, trovando numerose occasioni per esprimere al meglio le proprie corde, tra il patetico e il caricaturale (Doppia vita, 1947, di G. Cukor; Un posto al sole, 1951, di G. Stevens; Il grande coltello, di R. Aldrich, e La morte corre sul fiume, di C. Laughton, entrambi del 1955). Dopo un periodo di crisi, trova un ruolo convincente in personaggi di sofferta e scontrosa umanità (Il diario di Anna Frank, 1959, di G. Stevens; Lolita, 1962, di S. Kubrick; Il balcone, 1963, di J. Strick; Il clan dei Barker, 1970, di R. Corman) ai quali la sua precoce senescenza, volutamente non celata, assicura ulteriore autenticità e schiettezza. In seguito ritorna a ruoli caricaturali in Stop...

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