Una grande biografia, una storia coinvolgente, interessante, non essessivamente romanzata per far conoscere un grande imprenditore che ha segnato l'industria del 1900 tra Lombardia e Piemonte. Tutti i grandi protagonisti del secolo fanno da contorno a quest'uomo che ha saputo gestire egregiamente denaro, idee grandiose e capitali attraverso un'Italia che cambia molto velocemente. C'è da chiedersi come mai la sua determinazione, eleganza e lungimiranza non si studino sui libri di scuola.
Il grande Gualino. Vita e avventure di un uomo del Novecento. Con ebook
«Vedrai: fra non molti anni gli aeroplani riusciranno a fare lunghi viaggi senza scalo attraverso gli oceani. Si potrà volare dappertutto in poche ore. Ormai volare è più sicuro che camminare per strada. Cosa leggi?» «The Great Gatsby di Francis Scott Fitzgerald; l'ho comprato a New York.» «Di cosa parla?» «L'ho incominciato da poco. Gatsby è un riccone che dà delle feste favolose, va in giro con automobili stupende, vola con l'idroplano...» «Ecco perché The Great. Il grande Gatsby...» mormorò lui. «Ti piacerebbe, se ti chiamassero il grande Gualino, neh?»
Imprenditore spregiudicato e raffinato mecenate, elegante viveur e lungimirante affarista, colto, piratesco, sottile, avventuroso. Riccardo Gualino ha segnato il secolo scorso come pochi altri hanno saputo fare. Nato sul finire dell'Ottocento da una ricca famiglia biellese, fin da subito Gualino rivela un'incrollabile determinazione. Dapprima commerciante di legname, presto la sua ambizione lo conduce a un crescendo di imprese sempre più grandiose. Acquisisce banche, in società con Giovanni Agnelli fonda la SNIA, diventa azionista di riferimento e vicepresidente della Fiat, lancia i filati artificiali, ha interessi nel settore chimico e in quello alimentare. Il nome Gualino diventa noto in tutto il mondo: nel 1928 è inserito nella rosa dei cinque uomini più ricchi d'Europa. La sua ascesa è vertiginosa e le sue cadute fragorose. Le sue idee degne di un visionario: nel 1914 acquista un enorme terreno sulle rive della Neva, determinato a costruire una nuova San Pietroburgo ricalcata sul profilo di Manhattan. La Rivoluzione d'Ottobre manderà a monte il progetto, ma non fermerà la sua fame di affari. Non ci riuscirà neppure il tracollo economico del '29, né l'accanimento di Mussolini che lo confina a Lipari. Gualino è uno di quei rari talenti in grado di capire il flusso del tempo, di prevedere la modernità: lo troviamo, dopo la caduta, a capo della pionieristica Lux, che nel dopoguerra produce i film di Visconti e Lattuada avvalendosi anche dei giovani Carlo Ponti e Dino De Laurentiis. Al suo fianco c'è sempre Cesarina che condivide con lui una lunghissima vita piena di viaggi, incontri e amicizie memorabili: tra gli altri, ci imbattiamo in D'Annunzio e Gobetti, Nijinskij, Solomon Guggenheim, Curzio Malaparte, Winston Churchill, i Kennedy, Liz Taylor, Luchino Visconti. Lui e Cesarina, appassionati di tutte le arti, dall'architettura alla danza, alla musica, alla pittura, costruiranno castelli e teatri, daranno vita a splendide stagioni di eventi e acquisteranno una strabiliante raccolta di capolavori, da Botticelli a Modigliani: una parte di essi costituiranno la "Collezione Gualino", patrimonio della Galleria Sabauda di Torino. Una vita come un romanzo, che Giorgio Caponetti racconta con la vivacità dell'improvvisazione jazz e con l'andamento di una partitura sinfonica, consegnandoci lo scintillante ritratto di un'epoca irripetibile.
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Autore:
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Editore:
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Anno edizione:2018
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In commercio dal:19 giugno 2018
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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AleBi 11 marzo 2022Un personaggio da conoscere
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Antonio La Gala 21 gennaio 2019
Non conoscevo Riccardo Gualino e ho acquistato questa biografia per curiosità, avendo amato 'Quando l’automobile uccise la cavalleria' di Giorgio Caponetti, cui va dato il merito di aver raccontato e reso avvincente come un romanzo una vita che davvero merita di essere conosciuta per quanto ha fatto e lasciato in eredità a noi posteri. Affascinante, poi, il ritratto degli anni e dell'Italia in cui visse Riccardo Gualino.
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claudio briganti 20 novembre 2018
I capitoli identificati solo da una data e lo sterminato numero di collaboratori – quattro pagine di nomi! – che l’Autore sente il dovere di ringraziare alla fine della sua fatica, indurrebbero a far pensare che si tratti di un “romanzo storico”. Ma l’incompletezza delle informazioni storiche ed i numerosi errori, taluni veramente marchiani, che le costellano – troppi collaboratori hanno creato una gran confusione – annullano ogni valenza storica. L’opera si riduce quindi a semplice “romanzo” di scarso valore letterario. È composto essenzialmente di dialoghi – spesso pletorici e banali – infiorati talvolta di espressioni scurrili, di cattivo gusto quando messe gratuitamente in bocca ai protagonisti.
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