Questo lavoro collaborativo - complice il centenario della Grande Guerra - è l'occasione per interrogarci sulla legittimità e sulla possibilità di pensare il nesso guerra-educazione. Gli autori ripercorrono la storia della scuola, della cultura e delle vicende politiche del nostro Paese negli anni di preparazione alla guerra, prima, di sofferenza per la guerra in atto, poi, e, infine, di riconquista di una pace destinata a sfociare nella dittatura e, dopo solo due decenni, in nuove azioni belliche. La guerra appare, alla fine dell'analisi, inconciliabile con l'educazione: la crisi dell'umanità non può che essere crisi della moralità e, quindi, anche e prima di tutto dell'educazione e di tutte le istituzioni che la rappresentano, se l'educazione è, per definizione, un progetto di crescita e di miglioramento di soggetti e gruppi, volto alla costruzione di forme di vita sempre più significative e basate sull'esercizio della libertà, sul rispetto e lo sforzo di comprensione dell'altro.
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Anno edizione:2015
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