Memore delle precedenti fatiche dell'autore ho affrontato anche quest'ultima lettura, senza trovare il gusto delle prime. L'esposizione mi è parsa confusa ed inconcludente.
Il grido di Pan
Corredato dalle illustrazioni di Giovanni Battista Porzio, Il grido di Pan ci mette di fronte alla verità decisiva: «Cosa siamo noi se non animali mortali? Esseri che nascono e muoiono, immersi in un ciclo continuo di nascite e morti, noi come quegli animali che invece il nostro logos non lo condividono. Ecco ciò che siamo e che dimentichiamo».
Un appassionato corpo a corpo con il pensiero delle origini per riflettere su ciò che ci rende quel che siamo. La questione decisiva oggi è infatti la stessa di sempre: il rapporto fra l'essere umano e la sua animalità, dunque il modo in cui abitiamo il mondo. Perché se vogliamo curare la nostra anima, dobbiamo innanzitutto accettare la nostra natura di animali mortali. Poetici, enigmatici, oracolari, i pensatori più antichi sono dominati da una drammatica complessità che da sempre mette in crisi i lettori. Eppure è alla portata eterna dei loro versi vertiginosi e sconcertanti che si affida Matteo Nucci per ricordarci quale sfida dobbiamo accettare per non dimenticare la nostra vera natura. Furono, infatti, questi sapienti – Eraclito, Parmenide, Empedocle – a dare la risposta più esatta e oscura. Ed è proprio con la loro oscurità che dobbiamo confrontarci, se vogliamo vivere fino in fondo il potere e la debolezza di ciò che ci allontana dal regno animale, il logos, per fare esperienza della nostra umanità, e soprattutto della nostra animalità. Rileggendo miti in cui umano e animale s'intrecciano in creature fantastiche – dal Minotauro alla Sfinge –, attraversando i secoli per trovarci di fronte a scrittori come Dürrenmatt e Hemingway, o poeti come Kavafis e García Lorca, scopriamo quanto potenti e irresistibili siano certe riflessioni antiche, quanto storie famosissime come quelle di Edipo e di Arianna possano farci guardare con altri occhi a temi che di solito giudichiamo con il pregiudizio della superficialità. Corredato dalle illustrazioni di Giovanni Battista Porzio, "Il grido di Pan" ci mette di fronte alla verità decisiva: «Cosa siamo noi se non animali mortali? Esseri che nascono e muoiono, immersi in un ciclo continuo di nascite e morti, noi come quegli animali che invece il nostro logos non lo condividono. Ecco ciò che siamo e che dimentichiamo».
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Anno edizione:2023
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Giuseppe 31 dicembre 2024Confuso
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Susy 07 novembre 2024Un libro un po' arrogante
Indeciso tra 2 e 3 stelle... Sicuramente un libro stimolante ma il punto di vista dell'autore può risultare confusionario. Viene detto tra le pagine che semplificare equivale a banalizzare ma chiarire é lavoro dei bravi. Non credo che il libro sia banale ma di certo non é chiaro... Forse era quello il punto, perdersi per interpretare in base alle proprie esperienze e conoscenze, ma non é quello che mi aspetterei da un saggio.
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PeppeCris 22 agosto 2024Interessantissimo, bello.
Una ricca fonte di riflessioni e pensiero. soprattutto per la dicotomia "animalità-logos", quindi Apollineo-Dionisiaco i quali non hanno altra finalità che quella di trovare un equilibrio. Ogni altra soluzione è alienante o distrittiva. Perfetto, altresì, per chi ama la Grecia antica.
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