Happydemia

Oggi voglio parlarvi di Happydemia di Giacomo Papi, edito da Feltrinelli. Michele ha 19 anni e dopo la morte del padre avvenuta durante la prima Ondata e la fuga della madre scappata in Veneto con un rappresentante di Amuchina vive con il nonno Attilio. Con l'arrivo della seconda Ondata, quando il governo vieta baci e carezze e annuncia l'arrivo di un nuovo lockdown, Michele decide di abbandonare l'università dove studiava tecniche e teorie dello Smart Working e decide di diventare un consegnator di Happydemia, la più grande multinazionale di psico delivery che, con 70 milioni di rider in tutto il mondo, consegna psicofarmaci. L'arrivo dell'epidemia, infatti, aveva aumentato la richiesta di psicofarmaci e l'azienda era diventata un punto di riferimento fondamentale per tenere a bada una massa di gente nervosa, preoccupata, annoiata e costretta in casa. Da anni attorno a questo Papi disegna un universo che è riflesso comico e paradossale di quello dei mesi di pandemia: un vanitoso, inamidato presidente del consiglio che governa con un dpcm dopo l'altro; il proliferare di complotti, complottisti e negazionisti che negano di esserlo; un ex ministro degli affari interni in astinenza da selfie; un amministratore delegato di Happydemia completamente assuefatto agli psicofarmaci e convinto che la felicità stia nel sonno regolato; il terrore onnipresente del contagio dove tutti gli altri sono visti come untori. Papi si conferma un attento e sottile osservatore dei nostri tempi e in questo libro agrodolce analizza con piacevole sarcasmo il nostro recentissimo passato.