Heaven Is A Junkyard

Nel 2016, Trevor Powers ha chiuso la porta di Youth Lagoon. "Mi sentivo come in una morsa", racconta. "Anche se era la mia musica, ho perso la strada. Per molti versi, ho perso me stesso". Allontanandosi dall'alias, Powers ha trovato una trasformazione personale nella sua casa in Idaho e ha pubblicato nastri sperimentali con il suo nome ("Mulberry Violence" del 2018 e "Capricorn" del 2020). "La mia mente è sempre stata un diavolo", dice Powers. "Mi dice cose terribili, come che sono inutile, brutto o rotto. È come la TV di un motel bloccata su un canale che non si spegne mai, con la statica, le pubblicità interminabili a tarda notte e i predicatori che urlano la fine del mondo". Nell'ottobre del 2021, qualcosa cambiò. Dopo aver assunto un farmaco da banco, Powers ha avuto una reazione così grave da trasformare il suo stomaco in un "geyser di acido senza sosta", ricoprendo la laringe e le corde vocali per otto mesi. "Ho visto sette medici e diversi specialisti. Ho perso più di trenta chili. Nessuno poteva aiutarmi", racconta Powers. A Natale, non riusciva più a parlare e si rivolgeva ai messaggi di testo e a carta e penna come unici modi per comunicare. "Non ero sicuro che sarei mai stato in grado di parlare di nuovo, tanto meno di cantare", racconta. Con sussurri di country, "Heaven Is a Junkyard" è un'Americana mutante in un mondo di amore, droghe, racconti e miracoli, tenuti insieme dalla voce di Powers e da un pianoforte verticale. "Se un testo non era giusto, una canzone non era giusta", dice Powers, che ha scartato due album e mezzo di materiale perché "non era onesto".