Hedia - Gianni Papa - copertina
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Hedia
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Descrizione


Alle ore 10:00 del 14 marzo 1962, mentre viaggia da Casablanca a Venezia, l'Hedia comunica la posizione e annuncia un cambio di rotta per il mare forza otto: ma solo il giorno 20, e dopo vane ricerche, la nave è dichiarata persa con l'intero equipaggio. Da subito in quel naufragio senza SOS, relitti, cadaveri, chiazze di nafta e con qualche giornale che scrive di siluri magnetici e armi destinate alla guerra in Algeria, si nota qualcosa di strano. E quando a settembre, nella foto di prigionieri rilasciati ad Algeri i parenti degli scomparsi riconoscono cinque loro cari, lo strano si trasforma in inquietante. Tuttavia, solo col passare del tempo verranno fuori trame da quasi giallo dagli intriganti tocchi di fantapolitica, tra servizi segreti, verità negate, assurdi dinieghi, fake news ufficiali, depistaggi insistiti, insabbiamenti di stato e spudorate montature; da troppi temuti come un mortale virus carico di tutta la crudele arroganza del potere. L'autore ha aperto il vaso di Pandora che custodiva la fine dell'Hedia con l'aiuto di un nipote testardo, le lettere originali e una creativa acribia nell'analisi dei dati noti: cercando, con rigore, nuovi nessi, ponti e strade per basarvi logica e credibilità delle sei ipotesi proposte. Il vaso non può essere più richiuso, com'è giusto e come imposto dall'inviolabile diritto al ricordo, rubato ai venti morti dell'Hedia e alla loro brutta storia dimenticata. Diritto rubato da altri uomini: non dagli anni, come hanno sempre cercato di farci credere.

Dettagli

1 marzo 2021
72 p., ill. , Brossura
9788868692551

Valutazioni e recensioni

  • Non conoscevo la storia dell'Hedia. Gianni Papa mi ha condotto nel marzo del 1962, a bordo di una motonave senza più futuro nel mezzo di un Mediterraneo in tempesta tra tensioni internazionali, petrolio, interessi, verità negate. Una vicenda che si intreccia con altri intrighi, primo fra tutti l'attentato a Enrico Mattei, e che ricorda per qualche aspetto l'abbattimento del Dc9 Itavia nei cieli di Ustica. A quasi 60 anni dall'ultimo messaggio lanciato dall'Hedia, c'è ancora una verità da indagare, una verità che rimbalza sul muro di gomma dei grandi misteri italiani. E Gianni Papa ricerca tasselli di questa verità in un romanzo che esalta la bella scrittura e nulla nega alla storia. Hedia si legge tutto d'un fiato. Coinvolge e appassiona dalla copertina di Franco Cilia sino all'ultima pagina. Una storia che riemerge dall'oblio ed esige chiarezza e verità. Una verità che l'autore sente di dovere ai venti marinai dell'ultimo viaggio del mercantile, ai loro familiari, a quanti non si sono mai arresi alle ricostruzioni d'ufficio, alla nostra stessa democrazia, ormai abbastanza forte per accettare anche possibili coni d'ombra.

  • Non conoscevo la storia dell'Hedia. Gianni Papa mi ha condotto nel marzo 1962, a bordo di una motonave senza più futuro nel mezzo di un Mediterraneo in tempesta tra tensioni internazionali, petrolio, interessi, verità negate. Una vicenda che si intreccia, senza indugiare ai complotti o al gioco del piccolo 007, con altri intrighi, primo fra tutti quello dell'attentato a Enrico Mattei e che ricorda, per molti aspetti, l'abbattimento del Dc9 dell'Itavia nei cieli di Ustica. A quasi 60 anni dall'ultimo messaggio lanciato dall'Hedia, c'è ancora una verità da indagare, una verità che rimbalza sul muro di gomma dei grandi misteri italiani. E Gianni Papa ricerca tasselli di questa verità in un romanzo (edito da Supernova) che esalta la bella scrittura e nulla nega alla storia. Sei gli scenari ipotizzati dallo scrittore-giornalista che tende solo ad escludere la verità "ufficiale" del naufragio senza sos, senza relitti, senza tracce di nafta in mare. Di ogni ipotesi tratteggia punti di forza e debolezze. Hedia si legge tutto d'un fiato. Coinvolge e appassiona dalla copertina di Franco Cilia sino alla pagina dell'indice. Una storia che riemerge dall'oblio ed esige chiarezza e verità. Una verità che l'autore sente di dovere ai 20 marinai dell'ultimo viaggio (in tutti i sensi) del mercantile, ai loro familiari, a quanti non si sono mai arresi davanti alle ricostruzioni d'ufficio, alla nostra stessa democrazia è ormai abbastanza forte per accettare anche possibili coni d'ombra.

  • L'ho comprato perchè mi era stato consigliato . Sin dall'attacco la storia mi ha preso, conducendomi con l'autore sulle tracce dell'Hedia , in quel marzo 1962 e nel supposto naufragio, fra tanti silenzi e ipotesi sempre piu' ardite. La verità è spesso scomoda e da insabbiare a tutti i costi. Da leggere assolutamente

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